Foto Marco Melotti-Leric Taboboca
Foto Marco Melotti-Leric Taboboca

Mese di marzo corposo, con sei match giocati, includendoci il week end di Coppa Italia a Roma. 3-1 il bilancio della fase ad orologio, che diventa appunto 4-2 con il viaggio nella capitale. Si parte il 3 marzo, con l’insidiosa trasferta a Vigevano, senza Fantinelli, vinta grazie a 17+14 di Ogden ed ai 16 di Aradori. Sembra riprende la cavalcata biancoblù, interrotta invece sette giorni dopo al Paladozza contro Rieti: 18 punti di vantaggio dilapidati in meno di un quarto e mezzo, e musi lunghi del dopo gara con Caja, che spreme Aradori per 40 minuti filati, a dichiarare “più di così non possiamo fare”.

Si entra quindi nella settimana della Coppa Italia con le prime voci di mercato: Magro e Tavernelli sembrano gli identikit richiesti dal coach, ma la concorrenza e le richieste economiche raffreddano le ipotesi. Nella semifinale contro Trapani, Bologna schianta oltre ogni previsione i siciliani, rimettendoci però Aradori per il giorno dopo. In finale contro Forlì difatti, senza di lui e con Fantinelli in precarie condizioni, la Effe pare ripetere l’impresa del giorno prima. Poi, tolto Freeman dai giochi per l’arcinoto contatto con Cinciarini, per Bologna cala il buio. Rimane l’amaro in bocca per un trofeo sfuggito senza aver potuto combattere ad armi pari.

I postumi della Coppa si risentono anche alla ripresa del campionato: a Latina la Fortitudo Flats Service, senza Aradori e Fantinelli, se ne esce con una vittoria che per la prima volta porta la firma dei non titolari, passati per ovvie ragioni a titolari: Morgillo, Panni ma soprattutto arrivano segnali da Alberto Conti. Si vince nettamente in terra laziale, e lo si fa pure sette giorni dopo al Paladozza contro l’Urania ridotta i minimi termini (senza Potts, Amato e Beverly col contagocce). Ancora con Conti protagonista, quasi a voler cacciare le voci di mercato che danno in arrivo Marco Giuri da Treviglio in uno scambio che prevede il saluto di Giordano.

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