Con la chiusura della questione Aradori, si chiude il mercato Fortitudo e si può dare per fatto il roster per l'inizio della prossima stagione. Considerando che il 20 luglio non c'era nemmeno un allenatore, possiamo dire che quantitativamente l'opera sia stata completata senza dare l'impressione di aver dovuto cercare nelle classiche svendite di fine stagione, quando - capitava nel calcio - si setacciavano le amichevoli tra giocatori disoccupati e svincolati per trovare, casomai, l'occasione giusta per qualcosa di utile a basso prezzo.

Forse più qualità che quantità in un settore esterni dove a portare palla ci saranno Fantinelli e Panni, quest'ultimo in uscita da Ferrara dopo anni di reciproca soddisfazione: il dubbio potrà essere quello della condizione fisica di Fantinelli, non tanto pensando alla lunga sosta dello scorso inverno ma a precedenti non sempre fortunati. In guardia, di fatto, Thornton è l'unico giocatore di ruolo, valutando cosa potrà dare il giovane Niang, suo unico back up: chiaro che ci sarà molta fluidità negli spot, ma come detto tra i piccoli si spera che l'infermeria non ci metta il naso. In ala vanno Aradori e Italiano, giocatori che difficilmente potranno ruotare tra le guardie anzi, se vogliamo, molto più adatti a possibili minuti da 4 viste le caratteristiche fisiche. Sperando che la convivenza tra prime punte offensive sia migliore di quanto non si sia visto negli ultimi 2 anni.

Più quantità invece tra i lunghi, dove Davis e Cucci dovrebbero essere gli starters e tre cambi come Paci, Biordi e Barbante: più combattenti da buon gregariato che non stelle, per un settore dove si dovrà, forse, dare quel gregariato e quel sudore necessario per bilanciare gli altrui pregi e difetti. In attesa di valutare cosa dirà il campo di questo gruppo, rimane l'idea che sia già tanta roba poter parlare di basket giocato (e con giocatori) dopo un inizio estate di polemiche, misteri, cordate, ripensamenti eccetera. E sperare che Dalmonte sappia tenere legato un ambiente che, a volerla dire tutta, ha in lui l'unico vero e proprio garante di realismo e concretezza, in attesa di valutare se lo strappo tra piani alti e tifoseria verrà ricucito.

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