Ci si risveglia ancora in questo corpo attuale, cantava Battiato un quarto di secolo fa. Il problema, ora, è capire quale sia il corpo in cui la Fortitudo si è risvegliata dopo la sconfitta con Montegranaro (ahi) e quella con Treviso (meno ahi, dai). Perchè di punto in bianco non può saltar fuori che la squadra sia spompa, esausta, scoordinata, nervosa eccetera. Ma non si può nemmeno negare, ecco, che la truppa in autunno fosse un po' più attrezzata anche alle emergenze, e sapeva vincere in tutti i luoghi in tutti i laghi. Ovvio che giocare con cotanta frequenza non abbia aiutato chi sappiamo poter avere problemi di fiato. Ovvio che la Effe ha giocato contro le migliori nelle proprie peggiori situazioni. Ovvio che Montegranaro è sfuggita per un soffio e Treviso è stata poi tanta volpe e tanta uva. Però, qualcosa è cambiato.

E' cambiato che oggi i giocatori dovranno fare l'ultimo sforzo per evitare di vanificare quelli fatti finora, in barba alle quote pensionistiche e al giusto rispetto da dare agli anziani. E' cambiato che oggi, con l'inserimento di Delfino al (temporaneo) posto di Cinciarini la squadra ha un assetto molto diverso dal solito, perchè non può aspettarsi dal Cabeza lo stesso impatto offensivo a cui ci aveva abituato il numero 5. E' cambiato che il rientro di Mancinelli inevitabilmente porta a nuove opportunità ma anche riletture del gioco: il capitano potrebbe rallentare l'azione alla ricerca delle sue scucchiaiate, e sono cose di fatto inedite per chi aveva fin qui roteato la boccia come in un flipper. Ed è cambiato che adesso si deve guardare anche altrove, e se magari with a little help from my enemies Treviso battesse Montegranaro, allora perfino il risotto col radicchio sarebbe, per un attimo, piatto preferito di tutta Bologna, almeno quella di sponda Fortitudo.

Ravenna, quindi. Con il maggiore rischio di playout e con il posto playoff anche per la nona classificata, il divario tra la gita nell’iperspazio e l’inferno del rischio retrocessione è davvero poco: visto il tracollo di alcune squadre forse le prescelte per la paura ci sono già, e quindi i romagnoli oggi giocano per vedere se allungare la propria stagione anche per le sfide promozione. 10-13 il record, alti e bassi, nessun vero e proprio gol e solo qualche errore evitabile. Ma, tutto sommato, relativa tranquillità per motosega Mazzon e per il suo gruppo con tanti ex. Come Montano, 10 punti di media con il suo canonico (e forse ormai riconosciuto dagli avversari) genio e sregolatezza, o come Luca Gandini, con le solite poche cifre (3.6+3.8) e il lavoro che a statistica non va. I punti li segna Adam Smith, 24 di media e miglior marcatore del girone, i rimbalzi li prende l’alona Hairston (13+6) mentre ci sono altri figli di Bologna sparsi nel roster: dalla cantera Virtus sono arrivati infatti il ’99 Rubbini (centinaio di minuti giocati) e il 2000 Jurkatamm (12 minuti di media), oltre all’ormai esperto Masciadri, classe 1989.

( Foto Fabio Pozzati/ebasket.it )
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