Luca Dalmonte ha presentato in conferenza stampa la trasferta di lunedì a Trieste.

Il risultato di ieri cambia la prospettiva e l‘impostazione emotiva sulla partita di Trieste. È altrettanto vero che se ci spostiamo da una motivazione sportiva di risultato dobbiamo essere capaci e bravi a centrare altre motivazioni. Penso che orgoglio, senso morale, rispetto per quello che abbiamo fatto e il desiderio di non sporcare quanto fatto negli ultimi mesi sia sufficiente per giocare una partita, perché ogni palla a due rimane nella memoria. Il desiderio è di fare il meglio possibile consapevoli del valore della partita. Nei 40 minuti dovremo avere presenza, è chiaro che qualsiasi cosa succederà non deve cancellare quanto fatto fino ad oggi, è necessario un ottimo impatto. Trieste ha proposto nelle ultime giornate situazioni di organico particolari perché il recupero di Fernandez ha fatto sì che partissero con quintetti atletici, con giocatori molto offensivi, e noi cercheremo con le nostre regole difensive di contenere il flusso e gli obiettivi del loro attacco e dovremo cercare di reagire alle difese che proporranno perché ne possono proporre varie, soprattutto sui pick and roll.

Come avete passato questi giorni e come state? Periodo particolare, l’ultima partita decisiva l’abbiamo giocata con Cantù e poi c’è stato un break in attesa dell’ultima giornata che è stato un momento particolare. La squadra nella consapevolezza di questo periodo particolare ha offerto un impegno quotidiano comunque giusto e corretto. La prima settimana è stata vissuta di scarico soprattutto mentale del post Cantù, abbiamo ripreso la seconda settimana che finisce oggi con l’attesa di quel che è stato il verdetto di ieri. Oggi dobbiamo rigenerare le motivazioni, il senso morale e di responsabilità, l’orgoglio, l’ultima partita va onorata a prescindere al 100% e a prescindere da ciò che dice la classifica. Due settimane strane, la prima in post Cantù e la seconda il cui reale significato abbiamo scoperto solo da poche ore.

Che effetto fa trovarsi al PalaDozza? Vi state allenando qui da qualche giorno e ultimamente si è detto che tu potresti rimanere e che la Effe tornerà qui. Non sono l’interlocutore giusto che possa dare la certezza che la Effe tornerà qui. È chiaro che nel caso in cui succeda dal punto di vista emotivo, per chiunque sarà dentro al PalaDozza il prossimo anno ci sarà qualcosa di particolare e speciale, è l’aria e il sentire delle mura, l’entrare in questa arena.  Non ho ancora salito le scale dalla parte della grande emozione, ma credo sia inequivocabile che tutto ciò che appartiene al PalaDozza genera emozioni attraverso cui poi si crea ciò che si genere in campo.

La mia posizione è semplice: ho dichiarato il mio desiderio, credo che ogni cosa a prescindere dalle volontà,  necessiti del tempo giusto. Ci sarà la sirena della palla due, ci sarà un tempo X di break emotivo non quantificabile, di un minuto o non so quanto, poi si affronterà la situazione e se ne parlerà con serenità e trasparenza.

L’ultima volta qui? Da avversario a Verona, ma commentarlo qui da competitor è una sensazione. Sedersi qui vestendo la F però cambia, stravolge tutto quello che è il sentire.

Rammarico per i playoff mancati? Se ti guardi dietro puoi fare mille valutazioni, puoi guardare il passato con rammarico o con cauta ma giusta soddisfazione, quindi a prescindere e a maggior ragione dopo l’ultima guardarsi indietro deve servire solo per analizzare le situazioni da migliorare. Non possiamo farci appesantire da un rammarico. Tutti si sono appellati alle situazioni del covid, Brindisi giocava una partita importante per noi in un momento particolare per loro, ma guardarsi indietro deve servire solo da lezione per imparare, il rammarico non fa parte del mio modo di pensare e vedere. Potrei fare un elenco pazzesco ma non lo ritengo all’ordine del giorno. Noi dobbiamo solo imparare dalle situazioni attraverso cui potevamo ma non abbiamo fatto, e che quindi quelle situazioni devono essere corrette nel limite del possibile.

Voto alla stagione? Si è detto 6-, tu daresti la sufficienza? Da quando sono arrivato non ho mai parlato del tempo in cui non c’ero. Mi permetto solo di parlare delle aspettative estive. È importante che la stagione sia stata salvata, perché poi mi sembra chiaro che di potenziali ripescaggi non se ne voglia parlare… e quindi a maggior ragione la salvezza credo che in un anno in cui tante piccole cose facenti parte anche del destino non sono andate nel modo giusto, abbiamo contenuto un’annata partita in un modo e vissuta in un altro, centrato l’obiettivo di salvare la stagione. Credo sia altrettanto importante fare una valutazione su quanto una partita possa cambiare l’esito di una stagione. Una partita in più o in meno può cambiare l’esito finale, come ogni singolo possesso in una singola partita. Serve un grande equilibrio nelle valutazioni, nelle aspettative. Bisogna essere radicati con i pensieri nella realtà e lavorare di conseguenza. Se la prima parte della stagione qualcuno l’ha definita da 4 allora la seconda è da 8 (per arrivare al 6). Io credo che nella seconda parte di stagione nelle tante piccole difficoltà che nella somma hanno dato una grande difficoltà la squadra sia stata poi brava nel complesso. Non voglio citare Pesaro, ma episodi presi uno ad uno sono relativi, nella somma invece diventano importanti.

Lunedì un obiettivo sarà valutare Stojanovic? Domani ci sono tanti piccoli obiettivi, ognuno di noi deve avere una lepre da rincorrere e quindi ognuno di noi deve avere il singolo obiettivo che va poi sempre contenuto nell’obiettivo di squadra. Ha la possibilità di giocare e quindi per lui la lepre è ben definita, ma il suo obiettivo dovrà essere comunque nei canali della squadra.

E’ meglio arrivare 10° piuttosto che 14°? Giochiamo con una squadra che ha meritato i playoff e ha un organico diffuso, con doppio ruolo certo, un panchina importante, che a livello di forza emotiva è spinta da una presenza di playoff sicura. Finora abbiamo parlato di noi, ma c’è un avversario con una determinata forza. È vero che sarebbe meglio arrivare 10° piuttosto che 14°, ma dobbiamo essere bravi a prescindere a presentarci nelle modalità giuste per affrontare una partita in cui avremo certificate criticità da risolvere che l’avversario ci proporrà in campo.

Il video Fortitudo, reso disponibile da Sportpress.

https://youtu.be/cRoztQYdyPE

(foto Fortitudo Pallacanestro 103 - Valentino Orsini)

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