Con la sconfitta di Brindisi, la Virtus è ufficialmente precipitata nel tunnel della crisi. Sei punti in classifica, appena +2 sull’ultimo posto e quattro perse in fila. Ieri poi si è fatto un passo indietro notevole rispetto alle precedenti tre, dove si era giocato alla pari - anzi spesso condotto - contro le prime della classe. Qui si è perso a casa dell’ultima in classifica, con evidenti problemi in attacco (31 tentativi da tre, tanto per dirne una, e i soliti guai contro la zona), in difesa, a rimbalzo e anche di gestione del finale, dove ancora una volta sono arrivate brutte scelte di tiro e un paio di perse davvero sanguinose, tra cui un “frontale” tra Gentile e Lafayette uscendo da un timeout. Si è creata una pericolosa spirale discendente, e la “scimmia sulla spalla” di cui ha parlato Ramagli in conferenza stampa è più viva e pasciuta che mai.
Alberto Bucci, tempo fa, descriveva una squadra che si adatta al livello degli avversari, giocando alla morte (e alla fine perdendo) contro gli squadroni, e adattandosi a un livello più basso (e spesso perdendo anche lì) con squadre meno forti. Il presidente parlava della squadra che poi retrocesse e non di questa, ma alcune cose viste ieri, facce comprese, qualche analogia l’hanno fatta venire in mente.

Andando oltre le analisi della partita di ieri, bisogna capire cosa fare ora. I tifosi sembrano spaccati in due, tra chi chiede la testa di Ramagli, considerato non di questo livello, e chi invece ha ancora fiducia nel coach della promozione, e chiede che arrivi presto questo benedetto rinforzo dal mercato.
Le vie sono due, e in entrambi i casi il momento per intervenire è ora, vista la sosta del campionato per la Nazionale. Se la proprietà crede ancora in Alessandro Ramagli è giusto dargli quel giocatore che ha esplicitamente chiesto più volte, e magari anche più di uno - ad esempio qualcuno che possa alleggerire Lafayette dai compiti di regia e farlo rendere meglio come tiratore - intervenendo sul mercato ora e poi tirando le somme magari a fine girone di andata, quando si vedrà se il primo obiettivo dichiarato (qualificazione alle Final Eight) è stato centrato oppure no.
Se invece la fiducia nel tecnico livornese è finita, e i dubbi che la proprietà ha avuto in estate sono diventati certezze, allora è probabile che ora si cerchi di dare una scossa, e quindi che Ramagli sia ai saluti.
Se si deciderà di cambiare, i tecnici italiani liberi sono Recalcati (scelta affascinante), Moretti, Bucchi, Bechi e Vitucci, quest’ultimo rappresentato dallo stesso agente dei Gentile e di Aradori. Nel caso, ovviamente il nuovo allenatore avrà a disposizione quello che Ramagli non ha avuto, ovvero i rinforzi sul mercato. Anche questo fa parte dello sport professionistico.

(Foto newbasketbrindisi.it)

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