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C'era una volta un campionato. Con una Fortitudo che aveva appena battuto Roma, sfruttando anche le magagne di una Virtus (capitolina) malguidata da uno svogliato Jerome Dyson e che si apprestava alla festa di Pesaro. Un mese dopo, c'è una Fortitudo che in Coppa Italia ha vissuto il dolceamaro dell'ottimo quarto e della meno ottima semifinale, e che scopre di dover giocare - come tutte - a porte chiuse sia in casa che in trasferta, e con Jerome Dyson al posto del nel frattempo fratturato Kassius Robertson. Ne è passata di Amuchina sotto i ponti, e ora tutto sarà più complicato. Per i giocatori riprendere il filo del discorso in tutta questa precarietà, e anche per chi racconta, dato che davvero si deve fare una specie di riassunto di puntate precedenti, precedentissime.

Quindi porte chiuse, e chissà come sarà anche solo per tante piccole cose: il nostro multometro era pronto agli aggiornamenti, visto che un Brescia-Fortitudo a porte aperte avrebbe per forza di cose portato a diatribe verbali con successive sanzioni, ma al di là delle battute tutto andrà rivisto, anche il semplice concetto di fattore campo. Per ora la Effe lo assaggerà in trasferta, e ancora più surreale sarà la prossima occasione, quando ad essere deserto sarà il Paladozza. Però almeno si torna a giocare, con la novità del Cecchino e il capire quanto cambierà, ad avere a roster un rifinitore più che un decisore. Tanto passerà dalla condizione fisica e dalla voglia del soggetto: se ne riparlerà.

Brescia, quindi. La stessa che vinse al Paladozza, la stessa che perse a Pesaro con la Fortitudo una corona fa. E che nel frattempo qualche partita l'ha giocata, con il ko di Coppa che ha mandato avanti Venezia e chiuso le velleità continentali di Esposito e compagni. Per il resto, quindi, la squadra la conosciamo già, e quindi poco altro da raccontare: terzo posto in classifica, e campionato che si è piantato 28 giorni fa con una opaca vittoria casalinga contro Trieste. Per la cronaca, sono 33 anni che la Fortitudo non si presenta a Brescia per una partita di massima serie: l'ultima volta fu nel 1987, finì 101-96 e fu la prima di sei sconfitte consecutive che portarono l'allora Yoga di Sassoli, l'ultima della storia, dalla metà classifica a quella forca caudina dei playout che chiusero l'epoca dei Douglas.

(FOTO DI VALENTINO ORSINI/ FORTITUDO PALLACANESTRO)

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