Quando non sai come uscire dai guai, girati verso la panchina e la soluzione è il tuo sesto uomo di fiducia. Marco Belinelli (Virtus Segafredo Bologna) ottiene il riconoscimento di miglior giocatore del diciottesimo turno superando nelle preferenze Semaj Christon (Bertram Yachts Tortona) e Adrian Banks (NutriBullet Treviso); inoltre ha vinto anche la palma di miglior italiano della giornata chiudendo al primo posto nei voti contro Ariel Filloy (Bertram Yachts Tortona) e Alessandro Zanelli (NutriBullet Treviso).

Non importa se le candeline da soffiare sulla prossima torta saranno trentasette, così come non importa se dopo mille battaglie il fisico non risponde più come dieci anni fa. Quando la palla a spicchi finisce tra i suoi polpastrelli non c'è via d'uscita per gli avversari, i quali seduti come al cinema sono costretti a vedere un film già visto altre mille volte. Marco Belinelli non è ripetitivo, semplicemente ha trasformato il suo gioco in un modello da imitare e se molti della futura generazione o di quella attuale sognano di diventare come lui, il motivo è chiaro ed evidente a tutti. L'anno scorso è stato premiato come miglior sesto uomo del campionato, un “vizio” che non ha abbandonato in questa stagione dove continua a risultare decisivo in uscita dalla panchina e nell'ultimo weekend la storia non è affatto cambiata. Nella vittoria per 84-78 della Virtus Segafredo Bologna sulla Germani Brescia c'è il suo zampino ad ulteriore dimostrazione di quanto il suo apporto sia fondamentale nei momenti più spinosi di una partita. In 18 minuti – terzo della sua squadra per minor numero di tempo rimasto sul parquet – ha confezionato ed impacchettato il suo classico clinic offensivo aiutando i compagni a raggiungere la vittoria in volata contro un'ostica avversaria. Per il numero 3 dei bianconeri sono arrivati 23 punti frutto principalmente del 5/10 da oltre l'arco con cui ha spaccato la partita a cavallo tra il terzo e l'ultimo quarto; tuttavia dalla media distanza e in lunetta è stato impeccabile realizzando rispettivamente 2 tiri su 2 e 4 liberi dei 4 tentati. Nel 21 finale di valutazione ci sono tanti piccoli frammenti di Belinelli: 2 assist per i compagni, 1 rimbalzo catturato, 1 recupero per far ripartire la squadra e 2 falli subiti entrambi che hanno portato tiri a cronometro fermo.

Non serve spiegare l'importanza del nativo di San Giovanni in Persiceto, ma un elogio alla sua etica del lavoro e alla sua condizione fisica va sicuramente fatto. Nonostante il tempo scorra e stare al passo con i ritmi sempre più elevati del basket europeo, Marco Belinelli riesce a trovare la soluzione per poter essere impiegato e dare una mano al livello più alto possibile. Quando sei un professionista da così tanto tempo e hai vinto tutto quello che la carriera da giocatore poteva offrirti può capitare di voler appendere le scarpette al chiodo o semplicemente accontentarsi del poco tempo concesso. Il classe 1986 però non è così e quello che mette in campo ogni settimana tra campionato ed Eurolega sottolinea – se ce ne fosse bisogno – il suo valore e l'esempio che dà a chi sogna di diventare come lui. “Ho ancora il fuoco dentro” dice al Corriere dello Sport mostrando ancora passione e grinta quando gioca come se non fosse abbastanza ciò che già ha ottenuto. Al termine della gara vinta contro la squadra allenata da coach Alessandro Magro, il numero 3 si è lasciato andare ai microfoni: “Ci sono partite in cui il tiro va dentro, altre in cui va fuori. Di sicuro io voglio giocare e vincere” una dichiarazione di intenti per la stagione che prosegue inesorabile e che pone di fronte alla Virtus Segafredo Bologna un triplice impegno da cui provare ad ottenere il massimo. Infine per lui ci sono state anche le parole di coach Scariolo: “Gli faccio i complimenti, al di là della grande prova al tiro, perché da qualche settimana sta davvero provando a difendere, e così è un'altra cosa. La coscia non gli dava più fastidio e ha giocato più del previsto. Era fondamentale averlo nel finale. Lo ringrazio per questo passo avanti che ha fatto”.

L'ultimo mese di Marco Belinelli parla chiaro riguardo la fame di vittorie e il desiderio di contribuire alla causa. Questo inizio di anno nuovo si sta rivelando un periodo di rinascita a trecentosessanta gradi per la guardia bianconera che sembra aver trovato la sua miglior forma nonostante qualche fastidio fisico a cui è dovuto andare incontro. In questo lasso di tempo per lui sono arrivati 14.5 punti, tirando con un impressionante 72.7% da due punti e il 35.2% da tre punti a cui aggiunge il 90.4% a cronometro fermo e che hanno portato ad un 11.6 di valutazione nelle ultime sei partite. Un minutaggio ridotto che non ha scalfito il giocatore né tanto meno le ambizioni della squadra: infatti, oltre al campionato e all'imminente impegno nella Frecciarossa Final Eight di Torino, la squadra allenata da coach Sergio Scariolo è in piena corsa per un posto tra le migliori otto di Eurolega. Anche in questa competizione che vede di fronte le migliori squadre d'Europa, Marco Belinelli non si è fatto attendere rendendo il suo contributo più che necessario come ad esempio nella vittoria dell'ultimo turno contro l'ASVEL Villeurbanne in cui ha segnato 21 punti. Dalla possibilità di bissare il premio di sesto uomo a quello di alzare il maggior numero di trofei possibili con la squadra, il quasi 37enne non si sta ponendo limiti e ha già messo l'asticella ad un livello più alto di quanto si possa immaginare.

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