Alessandro Pajola è stato intervistato da Sky Sport in merito alla sua esperienza alla Summer League di Las Vegas.
Un estratto delle sue parole.

C'era anche un po' di stanchezza visto che è un periodo di lavoro intenso. Abbiamo avuto poco tempo per riscaldarci, mi sto ancora un po’ abituando alle loro tradizioni e ai loro modi. Siamo stati bravi poi a rimontare e a rimanere in partita: alla fine l’abbiamo quasi portata a casa, perciò siamo stati bravi.
Loro erano una squadra molto fisica, specialmente con Tacko Fall sotto canestro. Sapevamo che per fermarli bisognava usare anche qualche fallo, che è quello che ho provato a fare per mandarli ai liberi qualche volta in più. Poi in squadra siamo tutti bravi e siamo tutti onesti, ci aiutiamo a vicenda: anche se non gioco io sono sicuro che ce n’è uno dietro pronto a giocare.
L'esordio è stata un'emozione grande. Sicuramente tutta l’atmosfera intorno con il palazzetto e i giocatori a bordo campo è stato un po' particolare, ma particolare bello. È una cosa che mi ricorderò per sempre. Ancora oggi sto cercando di aggiustarmi perché sento ancora un po' di jet lag, devo adattarmi ai loro usi, ai loro modi e anche a qualche regola. Mi sto ancora ambientando ecco, ma è tutto molto bello e positivo, sono contento di farne parte.
Qualche regola è diversa, perciò partiamo proprio dalla base, fino ad arrivare all’atletismo e alla minore tattica rispetto all’Europa. C’è molta transizione offensiva e poca transizione difensiva: è un gioco molto veloce rispetto al nostro dove si tende più a ragionare, giocare col tempo, andare in post basso. Ma è sempre basket, perciò è sempre bello".
L'esperienza con i Mavericks è nata come doveva nascere. Nell'ultimo periodo del nostro campionato sono rimasto concentrato sulle finali contro Milano, poi nel giro di pochi giorni sono venuto a sapere tutto perché durante i playoff ero con la testa sulle partite. Subito dopo è nata questa possibilità e ho avuto la fortuna di essere qua. La NBA rimane comunque un sogno, lontano o non lontano non lo so. Io sono semplicemente qua e mi sto godendo l’esperienza, rimango sempre concentrato sul presente che è quello che secondo me porta a un miglior futuro. È quello che sto cercando di fare al meglio dando sempre il 100%, e poi vedremo dove si arriverà.
L'Europeo? Per divertirci, sicuramente, e per dimostrare che siamo una squadra forte e che l’Olimpiade non è arrivata casualmente. Vogliamo dimostrarlo davanti ai nostri tifosi: abbiamo un’opportunità bella e importante, dovremo lavorare sodo per arrivare pronti, ma è quello che faremo.

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