Le prime parole di Luca Banchi, neo allenatore Virtus -
Sono felice di essere in un club così prestigioso. Eredito una situazione anomala, ma non ho avuto alcun dubbio e ho accettato la sfida. Spero di avere le caratteristiche tecniche ma soprattutto morali per dare impulso a questo programma.
Accetto la sfida con il mio stile. Non voglio essere una diminutio o un rallentamento perchè non ho progettato la squadra o non ho allenato i giocatori se non uno.
Dovrò ricalcare il solco di chi mi ha preceduto e pian piano imporre la mia visione di gioco. La squadra dovrà essere performante, e soddisfare un grande pubblico. Voglio rendere orgogliosi i tifosi. Nessuno si sveglia alla mattina per arrivare secondo, c’è voglia di vincere.

Il settembre più strano delle mia vita, un mondiale vissuto a regimi altissimi di euforia, e siamo stati accolti in patria come eroi nazionali. Abbiamo regalato emozioni speciali.
Venerdì, atterrato a Roma, ero tempestato di messaggi. Ho telefonato alla Virtus dal sedile dell’aereo. Ho saputo quanto successo. Non nascondo la stima e l’amicizia per Sergio Scariolo, per me è un punto di riferimento, come allenatore di club e di nazionali, quando ho avuto la nomina della Nazionale sono venuto a Bologna, ho visto un allenamento e ho chiesto consiglio a lui.
Sono dispiacuto per l’epilogo che ha avuto la sua avventura bolognese, ricchissima di successi.
Non ho esitato per quello che la Virtus rappresenta, e vado a ricalcare il solco di allenatori di altissimo livello.
Non conosco il gruppo, non voglio rallentarlo, metto a disposizione la mia esperienza e conoscenza.
Essere qui alla Porelli e vedere queste foto, pensare che il mio nome sarà associato a certi allenatore, mi riempie d’orgoglio.
E’ una squadra costruita con presupposti diversi, spero di renderla compatibile alla mia visione e dare un impulso al programma. Qui si parla di Virtus, si aspira solo all’eccellenza.
Ora dobbiamo inserire i reduci dalla Nazionale e far acquisire alla squadra un livello di rendimento adeguato a competere prima possibile, c’è la Supercoppa, e poi il tritacarne di campionato ed Eurolega. Tutto molto probante.
Il roster è profondo? Decisamente, organico strutturato e costruito per avere la capacità di gestire il personale e gestire momenti di scadimento di forma e infortuni, che ci sono sempre.
Lundberg? Sarà con noi fin dal primo allenamento. Poi la squadra è stata concepita senza di lui, vediamo se ci saranno i margini per reinserirlo. Ma il club rimette la decisione allo staff.
Oggi incontrerò la squadra, domani sarò alla riunione degli allenatori di Eurolega, prima di sabato avrò 3 allenamenti con la squadra. Milano è l’avversaria per antonomasia, ma pensiamo agli allenamenti e a inserire 3 giocatori (uno ancora infortunato) nel gruppo.
Per ora ho parlato solo con Marco Belinelli, il capitano. Ci conosciamo ma non era mai capitato di entrare in dettagli. Sarà bello vedere i giocatori faccia a faccia oggi e poi dedicare tempo a ognuno. Ma adesso al primo posto c’è la squadra.

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