A meno di un mese dal via ufficiale della stagione (Supercoppa a fine agosto) e due dall'inizio del campionato (27 settembre) le squadre di serie A stanno iniziando e scaldare i motori. La Fortitudo si è radunata ieri, la Virtus lo farà questa settimana.
Si giocherà? A oggi, sì, con il protocollo che è stato usato dal calcio di serie A per la ripresa del campionato in piena emergenza. Quindi adempimenti molto gravosi (e costosi) per le società, e rigorosamente a porte chiuse. La Gazzetta riporta alcuni dettagli: il costo stimato è di 100mila euro a stagione (10mila al mese) per ogni società. Tamponi ogni quattro giorni, più quelli necessari per arbitri e ufficiali di campo, sanificazione dei palazzetti e tante precauzioni per le squadre che viaggiano in trasferta. Stando al protocollo inoltre le squadre dovranno sostenere un test sierologico cinque giorni prima dei tornei di preparazione, da ripetere anche prima della Supercoppa e dell'apertura del campionato a settembre. Le porte saranno chiuse, con 125 persone ammesse nei palasport tra giocatori, staff e addetti ai lavori (8 giornalisti e 5 fotografi, ad esempio).
Questa è la situazione attuale, ovviamente la Legabasket spera (e si adopera per) in un protocollo più snello e applicabile, e meno costoso. E per avere gli spettatori al palasport.
Questo un estratto delle parole di Umberto Gandini: "Il protocollo per la ripresa agonistica è arrivato ed è sulla falsariga di quello del calcio. Ora però si pone un tema importante: il documento della Serie A calcistica è stato elaborato a fine maggio per la ripresa di giugno e quindi in un periodo con un determinato standard di emergenza. Ci auguriamo che con interventi adeguati lo si renda più praticabile.­
Il protocollo del calcio ha avuto costi di applicazione elevati ma giustificati visto il periodo. Noi, come altre discipline, i costi legati a tali standard non saremmo in grado di
sostenerli.Se l'evoluzione del virus dovesse rimanere tale e viste anche le aperture su altri aspetti della vita quotidiana, auspichiamo un allentamento dei vincoli e quindi anche dei costi.
Le porte chiuse? Anche su questo tema abbiamo un comitato tecnico che sta lavorando per la riapertura al pubblico considerando le normative esistenti. Non vedo perché sui palasport non si possano applicare le stesse modalità valide per treni, aerei e teatri. Puntiamo a riportare i tifosi e per farlo probabilmente dovremmo adattare le nostre arene.

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