Il giorno del ritorno in serie A, il presidente della Fortitudo è stato intervistato da Luca Aquino sulla Gazzetta dello Sport Bologna.

Un estratto delle sue parole.

All'inizio non sono mancate le difficoltà. Eravamo tutti vergini di questo mondo e abbiamo pagato il noviziato. Il primo anno, la sconfitta nei playoff di DNB con Cento fu un fallimento enorme perché non volevamo deludere i nostri tifosi che ci seguivano dappertutto. Poi, con l'avvento di coach Boniciolli, c'è stato un cambio di passo e di scenario, la società ha cominciato a organizzarsi e si è arrivati alla promozione. Dagli errori si impara.

Se le avessero detto che sarebbe stato il presidente della risalita? Non ci avrei creduto. Lavorare per la Fortitudo è la cosa più bella del mondo. Vivi emozioni uniche e hai una responsabilità enorme nei confronti di questo popolo. La promozione ci ha ripagato di tanti sacrifici e bocconi amari, ora l'obiettivo stagionale è consolidarci in A attraverso la salvezza e magari sognare, ma con i piedi ancorati a terra.

Come si trova l'equilibrio tra tifoso e presidente? Non è facile. Un tifoso non guarda mai alla parte societaria, vuole i grandi giocatori. Dal primo giorno dell'insediamento, la nostra proprietà voleva che la Fortitudo tornasse a giocare col proprio nome dopo tanti anni di buio e divisioni. Col tempo i tifosi, che sono un patrimonio enorme e ai quali devo molto, lo hanno capito. Perciò ho deciso di aprire un'assemblea pubblica per parlare con loro del futuro della nostra Effe.

Sul mercato ha fortemente voluto Aradori. I giocatori di talento mi fanno impazzire, fin dai tempi del calcio. Per fare degli esempi, Del Piero è un giocatore che mi è sempre piaciuto, così come Cassano. Il basket deve iniziare a valorizzarsi attraverso i giocatori di talento, come ha fatto la Virtus prendendo Teodosic. Pietro è un grande professionista che al momento giusto della maturità: somiglia più a Del Piero che a Cassano.

La "cassanata" l'ha fatta Sims... Henry ha fatto una roba in stile Fortitudo. Può succedere solo a noi.

(foto Fortitudo - Valentino Orsini)

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