Il presidente di Legabasket Umberto Gandini è intervenuto su TMW Radio, parlando tra le altre cose della rinuncia della Virtus Roma e dell'arrivo di Marco Belinelli nel campionato di serie A.
Un estratto delle sue parole.

La rinuncia di Roma. C'è dispiacere ma non è un fulmine a ciel sereno. Già in estate il presidente aveva detto di volersi mettere da parte, cercando aiuti per la società. Purtroppo è il mondo senza ricavi: non vorrei che Roma fosse solo la prima e non l'unica a rinunciare. Al 14 dicembre ancora non c'è il decreto attuativo per l'aiuto al mondo dello sport professionistico: abbiamo chiesto liquidità e aiuti, non ovviamente a fondo perduto, ma non abbiamo ricevuto niente. A Roma, con la squadra di calcio che è anche in mani americane, non c'è più niente altro a livello di altri sport. Questo è grave per la Capitale d'Italia".

Dal Governo vorrebbero applicare il darwinismo allo sport? Penso proprio di no, e non penso ci sarebbero neanche motivazioni. Ci vuole grande attenzione per il mondo dilettantistico, che è di grandi numeri ma che se non ha sbocco nel professionismo, non ne ha uno. Mi sembra miope sovvenzionare e basta le A.S.D. senza pensare che è lo sport di vertice, specie nel basket, ad aver bisogno di un aiuto è deprimente. Dove andranno poi questi atleti se non avranno spazio per essere accolti?

Che atteggiamento registra da Spadafora nei confronti del basket? Le interlocuzioni sono continue, e stiamo lavorando anche col Comitato 4.0 a creare e scrivere le norme che riteniamo necessarie per i nostri sport. A parte il credito d'imposta, che pare sì un grande successo ma nei fatti ancora non è applicato, ancora non c'è stato nient'altro. Ci auguriamo maggiori interventi, pure per la responsabilità sociale che portiamo avanti.

Che ne pensa dell'arrivo di Belinelli? Segafredo Bologna ha fatto un investimento mirato, segnale di crescita. Vogliamo che il campionato italiano non sia più di passaggio, e con anche altre squadre che hanno investito molto, questa sarebbe dovuta essere la stagione del rilancio.

Serve ripensare il format? Abbiamo diversità di vedute col presidente Petrucci, vorrei comunque precisare che la Virtus Roma si era regolarmente iscritta al campionato e vi ha rinunciato per scelta. Sono cose ponderate, si sono messi in condizione di iscriversi prima di abbandonare. Il professionismo non deve essere legato solo ai numeri, e mi è caro per esempio il tema delle licenze. Dobbiamo essere realisti, e il mio augurio è che si arrivi in fondo: c'è un format, un sistema e ci siamo dati appuntamento a fine girone d'andata per vedere come siamo messi.

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