Bologna, 26 settembre –

“Sarà una stagione diversa indubbiamente da quella dell’anno scorso, sia per le competizioni che si giocheranno sia per il livello delle squadre che andremo ad incontrare. Siamo ben coscienti che dovremo fare delle scelte: ovviamente la priorità sarà quella di impegnarsi al massimo per ottenere un posto nei playoff di Eurolega, questo non significa non dare importanza alle partite di campionato, di Coppa Italia o di Supercoppa. I nostri preparatori e medici dovranno darci indicazioni precise per non sovraccaricare alcuni giocatori, soprattutto i lunghi. Bisognerà avere molta pazienza, intelligenza e spirito di squadra: ci saranno delle difficoltà, soprattutto all’inizio.”

Abass? È nel mood giusto, ovviamente per noi e per lui è stato un duro colpo. Non si tratta fortunatamente della stessa situazione dell’anno scorso, dove ha saltato l’intera stagione quindi lo aspettiamo, non il prima possibile ma lo aspettiamo con i giusti tempi e bene, pronto per reinserirsi in squadra.”

“Teodosic ha un problema all’anca, è un problema tradizionale per lui all’inizio della stagione. È un giocatore speciale, quindi può essere rimesso in pista solo quando sarà guarito e condizionato, cioè nella forma giusta. Tendenzialmente noi non vogliamo correre rischi con nessuno, men che meno con lui.”

“Ognuno dovrà dare un contributo, sarà una stagione difficile. In Eurolega le ultime squadre che entrano nei playoff tendenzialmente ci arrivano con il 50% di vittorie e il 50% di sconfitte. Io sono pronto, non mi faccio prendere dal panico per le difficoltà o qualche partita persa. Dobbiamo essere coscienti di avere tutti le mani sul volante quando la strada sarà sterrata o tortuosa. La testa dovrà funzionare sempre, soprattutto nei momenti difficili perché in quelli facili sono bravi tutti. Nessuno diventa colpevole se commette qualche errore: l’importante è avere sempre energia positiva, come quella dei tifosi che soprattutto all’inizio sarà molto importante. I tifosi devono farsi sentire, a maggior ragione in questo inizio non facile per noi: ci saranno momenti in cui si dovrà lottare nel fango ma sempre in maniera coesa e compatta. Soprattutto nelle partite in casa i nostri tifosi in questo avranno un ruolo fondamentale, anche all’interno della stessa partita. Questa è una stagione lunga, una maratona che si vince negli ultimi km.”

La partita di mercoledì? “Fare il nostro meglio, con animo molto leggero. Quando uno va in campo e dà il massimo sei già vincitore”.

“Mannion? L’ho visto intanto sano, più tonico sicuramente, sintomo della salute acquisita. Gli ho chiesto di continuare ad essere se stesso, migliorando gli aspetti dove lui sa che deve migliorare. Nessuno ha dubbi su Mannion, ma tutto dipende da quando maturerà in questo contesto che è sicuramente diverso e nuovo rispetto a quello a cui lui era abituato. La sua sfida è quella del controllo della squadra, del controllo del pallone: io non regalo minuti, abbiamo tanti giocatori in quel ruolo quindi sarà necessario che ognuno sappia che la prestazione in allenamento e in partita conterà. Io non sono l’allenatore di Mannion, di Pajola, di Hackett, di Lundberg, io sono l’allenatore della Virtus e devo essere giusto nei confronti della squadra. L’obiettivo è che Nico diventi un giocatore globale, ha le qualità per farlo, i tempi dipendono da lui: io farò il notaio, sarà contento quando metterò il timbro sui suoi miglioramenti. Sono straconvinto che arriverà al livello richiesto.”

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