La Virtus ha fatto quel che doveva fare, ovvero passare il turno. Non era facile, contro un avversario solido e ben allenato, e che non aveva nulla da perdere.
Le clamorose eliminazioni di Badalona e Partizan sono lì a testimoniare la crudeltà (e la follia) di questa formula, che già al primo turno di playoff ha visto cadere due tra le papabili per la vittoria finale, con prevedibili e inevitabili polemiche e psicodrammi tra la Catalogna e la Serbia. Tra l'altro, il fatto che 6 su 8 delle vincitrici degli ottavi arrivino dal girone B fa capire la differenza di livello tra i due gironi.
La Segafredo, pur in una serata non brillante al tiro e nervosa (4/19 da tre, 13/21 ai liberi) ha condotto per 40’ ed è riuscita a portare a casa la vittoria, partendo dalla difesa. Tutti hanno piegato le gambe dietro, e questo è stato fondamentale. Poi in attacco i migliori sono stati Jaiteh, Sampson - entrambi davvero preziosi - e Weems, ma ognuno ha dato il suo contributo, piccolo o grande.

Ora ci sarà il quarto di finale contro Ulm - che ha espugnato Badalona - e si giocherà martedì 26 al PalaDozza, vista l’indisponibilità della Segafredo Arena per impegni fieristici.

Ma prima, c’è Tortona da affrontare. Si anticipa a domani sera, sempre per i succitati impegni fieristici, e non c’è praticamente il tempo di preparare la partita. La squadra di Ramondino ha già battuto due volte la Virtus in stagione, e Scariolo l’ha definita la nostra Kryptonite. Un successo sarebbe un ulteriore passo avanti verso il primo posto, ma ovviamente la priorità è la partita contro Ulm, per cui è lecito aspettarsi una diversa gestione dei minutaggi.

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