Coach Andrea Ramagli è stato sentito da Damiano Montanari per Stadio. Un estratto dell’intervista.

“Il pronostico non è chiuso sebbene sia a favore della squadra di casa. Sassari sta confermando l'eccellente scorsa stagione, la Fortitudo è sorprendentemente nel gruppo delle quarte in classifica. Si affronteranno quattro giocatori che ho allenato in carriera. Il fortitudino Pietro Aradori e i sassaresi Stefano Gentile e Marco Spissu alla Virtus e, sempre della Dinamo, Michele Vitali, con cui ho lavorato in Nazionale Under 18. Pietro è un top player in Italia e alla Fortitudo ha trovato quella centralità tecnica che gli permette di esprimersi al meglio. A questa Virtus non sarebbe servito. Dall'altra parte Stefano è ormai maturo, Michele ha un ruolo importante e Marco è uno dei giocatori alla ribalta. Sia la Pompea, sia il Banco di Sardegna hanno avuto la forza di affidare agli italiani ruoli significativi.
La sfida tra Martino e Pozzecco? Parliamo dello zenit e del nadir. Uno ha grande misura, è molto equilibrato e, come giovane allenatore, si è meritato un palcoscenico importante come la Serie A. L'altro è il maggiore istrione della pallacanestro italiana. Ma entrambi hanno avuto grande impatto in ambienti molto diversi. La Fortitudo aveva bisogno di un Martino per riequilibrare le sensazioni di pancia che spesso ci sono nella piazza, mentre Sassari necessitava di un grande comunicatore quale è Pozzecco. I loro modi di intendere la pallacanestro, però, non sono tanto diversi. Sassari non gioca "corri e tira" e non fa partite "alla Pozzecco".
Il derby? Emotivamente parlando, quella è stata l'esperienza professionale più bella in carriera. A Natale la Virtus sarà favorita, però la Fortitudo potrà sovvertire il pronostico grazie alla sua grande spinta emozionale. Ho letto le polemiche sulla data. Per me è il più bel regalo che si poteva fare ai bolognesi, sperando in una gara senza transenne e senza la necessità neanche di un poliziotto”


(foto Giulia Pesino)

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