VIRTUS E FORTITUDO CONTRARIE ALLA RIPARTENZA A PORTE CHIUSE
Il Consiglio Federale di giovedì ha sancito quello che era nell'aria da tempo, ovvero che la stagione 2019-20 è stata "neutralizzata", senza assegnare lo scudetto, e nemmeno promozioni e retrocessioni.
La Virtus ha preso atto della decisione, che di fatto ha liquidato la scorsa stagione come se non si fosse mai giocata, con la sola eccezione della classifica a fine girone di andata, valida per il ranking europeo. Insomma, per la società bianconera - che pure non aveva mai chiesto che fosse assegnato lo scudetto - non è arrivato alcun tipo di riconoscimento, nemmeno quella "pacca sulla spalla" evocata da Julian Gamble qualche tempo fa, o l'asterisco che chiedeva Dan Peterson.
Archiviato il passato, si lavora ora per il futuro: e in questo la Virtus è concorde con la Fortitudo nel promuovere un'istanza. Come spiegano Stadio e Corriere di Bologna, sia la società bianconera che quella biancoblu sono contrarie a ripartire a porte chiuse, o anche semi-aperte.
Le indicazioni della FIP sono di ripartire a inizio ottobre, in ogni modo. Virtus e Fortitudo non sono d'accordo, e stanno lavorando di comune accordo per far sentire la loro voce, per non rischiare di dover giocare un numero imprecisato di partite senza i propri tifosi, o con un numero limitato di essi. Questo a meno che qualcuno (FIP o Governo) non provveda a contribuire alle perdite di botteghino derivate dalle porte chiuse. In questo, Basket City è compatta.
(foto Legabasket)