Renato Villalta è stato sentito dal Corriere di Bologna. Un estratto dell'intervista.

"Apprensione? Direi paura vera e propria. Ne va di tutto lo sport "minore", se vogliamo chiamarlo così (il calcio ha entrate tv che gli altri sport se le sognano). Mi auguro che le proposte del presidente della nostra regione vengano accettate.
Eliminare il pubblico significherebbe metterci sopra una pietra tombale. Le società sportive di questi sport mettono a budget gli ingressi del pubblico. E poi c'è anche il rischio che la gente non potendo accedere a determinati sport si innamori di altri e si abitui alla comodità della poltrona. Ben venga quindi la proposta di Bonaccini, che non a caso ha trascorsi sportivi: speriamo che tengano presente tutto questo anche a Roma.
Nel basket come per altri sport i contatti e contagi sono più facilmente controllabili: un palazzetto grande contiene 10 mila posti, con il 25% entrano 2.500 persone e gestirle non è così difficile. Senza dimenticarci che tagliando fuori il pubblico vengono stravolti i valori della sfida: ci sono campi che valgono il sesto uomo in campo.
La chiusura con la Virtus in testa? Trovarsi ad assaporare il gusto di giocarsi lo scudetto e poi chiudere così ha lasciato di certo l'amaro in bocca. Hanno bloccato tutto per la fretta di chiudere. Non c'erano precedenti, né casistiche simili quindi sono stati commessi errori e altri se ne faranno, questo è certo. Ma se lo sport viene chiuso muore. Andrebbe considerato come la cultura e altri settori importanti per il Paese."

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