UGO CAVINA: NON E' INCONSUETO CHE LA FASCITE PLANTARE TORNI, LA MIGLIOR TERAPIA E' IL RIPOSO
In attesa che arrivino certezze sull'infortunio di Milos Teodosic, il Corriere di Bologna ha ricostruito la storia della fascite plantare dell'asso serbo, problema che si è presentato per la prima volta nel 2017.
In merito Luca Aquino ha sentito anche Ugo Cavina, responsabile dei fisioterapisti del centro Fisiodome e in passato nello staff Fortitudo: Il nemico principale è la rigidità del piede. Normalmente il problema si propone per un sovraccarico e con perdita di elasticità dei tendini che porta all'irrigidimento dei muscoli. E' più facile che il guaio ritorni su chi ne ha già sofferto, perchè può andare incontro a uno squilibrio della spinta dei piedi che necessita poi di valutazioni di tipo posturale. I tempi di recupero sono variabili, il risposo è la miglior terapia perchè tirando dritto si possono rischiare lesioni. Non è inconsueto che il problema si riproponga e infatti è buona norma, anche quando è silente, fare trattamenti e massaggi connettivali.
Il giocatore, dopo essere stato visitato ieri all'Isokinetic, oggi tornerà in Serbia e inizierà a seguire il protocollo di terapie concordato. La speranza della Federazione e di coach Sasha Djordjevic è che possa essere disponibile per i Mondiali in Cina.