TRIESTE VERSO IL RITORNO IN CAMPO. DALMASSON: DOVREMO GESTIRE LE ENERGIE E NON AVERE FRETTA
"Ci siamo. Stiamo tornando. Voglio provare a essere ottimista stavolta" Queste le parole a il Piccolo di coach Eugenio Dalmasson, che domenica dovrebbe ritrovare il parquet dopo una serie infinita di rinvii, prima per casi nelle avversarie di Trieste, poi per casi propri. Il campionato dell'Allianz si è fermato alla quinta giornata e riprenderà all'undicesima contro la Virtus, anche se ancora non si sa con quali e quanti effettivi. I giocatori negativizzati hanno ripreso gli allenamenti e stanno completando l'iter per l'idoneità agonistica. Il tecnico triestino è consapevole però che ci vorrà tempo.
In seguito alla pandemia dobbiamo tutti confrontarci con un diverso approccio alla preparazione di una squadra. Ne abbiamo parlato tra noi, con i medici, abbiamo visto l'esperienza delle altre squadre. Non esiste una casistica. Io so che ho 10 giocatori che hanno lamentato problemi diversi e avranno reazioni diverse. Gli specialisti mi hanno spiegato che l'errore più comune che un tecnico può commettere in questi casi è pensare come se dovesse trattare elementi semplicemente non allenati, un po' come se uscissero da un normale infortunio. Invece dobbiamo considerare di dover gestire le energie di persone ammalate o comunque debilitate. C'è chi ha perso sei chili in dieci giorni. Dobbiamo effettuare pochi allenamenti e brevi. Ne faremo uno solo al giorno, contro i due abituali. Sappiamo che non potremo avere fretta e il lavoro in palestra non dovrà essere in funzione della partita ma in funzione della salute dei giocatori.
Aspettiamoci che chi gioca bene una partita in quella successiva faccia fatica, sappiamo per certo che gli atleti appena ristabilitisi dal Covid non hanno continuità e denunciano cali di rendimento. Dovremo tenerne conto e cercare di amministrare le energie dei giocatori che ho a disposizione".
In seguito alla pandemia dobbiamo tutti confrontarci con un diverso approccio alla preparazione di una squadra. Ne abbiamo parlato tra noi, con i medici, abbiamo visto l'esperienza delle altre squadre. Non esiste una casistica. Io so che ho 10 giocatori che hanno lamentato problemi diversi e avranno reazioni diverse. Gli specialisti mi hanno spiegato che l'errore più comune che un tecnico può commettere in questi casi è pensare come se dovesse trattare elementi semplicemente non allenati, un po' come se uscissero da un normale infortunio. Invece dobbiamo considerare di dover gestire le energie di persone ammalate o comunque debilitate. C'è chi ha perso sei chili in dieci giorni. Dobbiamo effettuare pochi allenamenti e brevi. Ne faremo uno solo al giorno, contro i due abituali. Sappiamo che non potremo avere fretta e il lavoro in palestra non dovrà essere in funzione della partita ma in funzione della salute dei giocatori.
Aspettiamoci che chi gioca bene una partita in quella successiva faccia fatica, sappiamo per certo che gli atleti appena ristabilitisi dal Covid non hanno continuità e denunciano cali di rendimento. Dovremo tenerne conto e cercare di amministrare le energie dei giocatori che ho a disposizione".