MATTEIPLAST, GLI AUGURI DI GIANFRANCO CIVOLANI
Basket Progresso Matteiplast augura a tutti un felice anno nuovo!
di Gianfranco Civolani 👇🏻
Settembre dell'anno sessantatré. Ho appena rilevato la squadra di basket-donne della Libertas purtroppo retrocessa in serie B. Ma subito mi provvedo di una grande giocatrice faentina - Gigliola Albonetti - e di una eccellente promessa come la veneta Marianna Zambon e appunto in quei giorni di settembre e in una palestrina di Via Dante mi presento alle ragazze e poi via per un campionato strepitoso, ovvero una sola sconfitta (di un punto) in tutta la stagione e una promozione con la fanfara. E voglio ricordare tutte quelle splendide protagoniste guidate dal capo allenatore Costantino Mike Michelini e dal suo vice Angelo Xella. Le ragazze: Corsini, Albonetti, Masetti, Saccone, Zambon, Ragni, Argazzi, le sorelle Flavia e Gemma Monti, Rossi e Zolonoski. Poi in serie A subito un quinto posto e negli anni che seguono sempre fra le prime quattro o cinque finché nel settantatré riesco a toccare un fantastico terzo posto finale ( ne cito sei: Corsini, Nanetti, Peri, Martini, Goggioli, Fasso) e aggiungo che non posso vincere lo scudetto perché la Standa Milano e il Geas Sesto disponevano di troppi denari rispetto alle mie povere tasche. Ma in ogni caso sono anche stato supportato da buoni sponsor come la Sinudyne, il Supermercato Mobili, la Lamborghini, la Tre Bi, la Castelli e via via canticchiando. Ma all'alba del duemila ceduto ad altri la gloriosa Libertas prendendomi però il Progresso e insomma da cinquantacinque anni risulto ininterrottamente presidente e unico proprietario di squadre di basket femminili e penso in questo senso di detenere un record mondiale.
Ma arriviamo all'oggi in ogni caso ricordando che da venticinque anni la città di Bologna non ha una squadra di basket donne in A-uno perché non girano soldi e amen e cosissia. Ma parliamo dell'oggi perché appena due anni fa ho conquistato la massima serie, ma poi dolorosamente ho dovuto rinunciare perché nella ricca Bologna non sono riuscito a trovare una qualche anima pia che potesse allungarmi i centocinquantamila euro che mi servivano per fare il campionato.
E allora eccoci all'oggi. E ho il vanto di presentare ancora una volta una squadra di vertice allenata dal bravissimo Giancarlo Giroldi con il suo staff tecnico (gli assistenti Borghi, Totta e Alberghini e il preparatore atletico Carlo Vitali) e con un gruppo di ragazze belle, brave, tutte laureate o laureande, simpatiche e - cosa per me molto importante - massimamente educate e rispettose. E di buon grado le cito tutte e dunque D'Alie, Nannucci, Cordisco, Tassinari, Dall'Aglio, Meroni, Tava, Rosier, Storer, Tridello, Patera, Prisco, Poletti e alcune giovanissime del nostro rinnovato settore giovanile ottimamente strutturato da uno staff che comprende la responsabile Valeria Vacchetti e gli allenatori Massimo Borghi, Aime Kadji, Domenico Bonacorsi, Francesco Strazzari e Fabia Canu, la preparatrice Percan e il manager Federica Rossetti. E ora la società conta su una dirigenza all'osso - io presidente e sempre proprietario e la mia vice Valeria Vacchetti - e su sponsor di spessore e di livello come la Matteiplast del caro amico Stefano Mangherini e mamma, Idromat e Riccardo Bagnoli S.r.l. di Bagnoli e gli Infissi Group Bologna di Davide Nuzzi e Paolo Colella.
Obiettivi? Un campionato sempre di vertice e poi nei playoff si vedrà. La squadra giocherà le sue partite interne il sabato nel bell'impianto dell'ex Cierrebi di Via Marzabotto e il biglietto di ingresso costerà il prezzo diun caffè e due brioches, ovvero soltanto sette euro. E poi voglio anche nominare i bravi e operosi collaboratori come la club manager Roby Resta e i vari Massimo Luti, Lorenza Garganelli, mamma di Alice Prisco e Maria Tassinari, sorella della giocatrice Betta, il giovanissimo Andrea Grossi e insomma ci siamo e vogliamo mantenerci a certi livelli.
E chiudo parlando di me perché nelle squadre dei miei sogni non sempre appagati ho investito circa due miliardi delle vecchie lire di soldi miei, ma qualcosa in tasca mi è rimasto e dunque perché dovrei avere oggi dei rimorsi e dei rimpianti? Io poi ho una età veneranda, ma mi curo e - come dire - tiro avanti illudendomi di avere sempre i ventisette anni che avevo quando mi presentai in Via Dante per assistere al primo dei mille o diecimila allenamenti che poi mi sono sciroppato sempre con la gioia di esserci. E a proposito: adesso mi congedo e corro via, ma dove vado e corro? Ovviamente dove si stanno allenando le mie impagabili amiche che giocano per fare ciuff e per vincere come e quando tutto quel che si può.
E voi? Vi aspetto, non mancatemi mai.