PALADOZZA E PARCHEGGI SELVAGGI: UNA LETTERA A REPUBBLICA
Sul problema parcheggi al PalaDozza in occasione delle partite di Virtus e Fortitudo, riportiamo questa lettera (firmata) che un lettore a mandato a Repubblica Bologna.
Sono un bolognese che abita in prossimità di Piazza Azzarita, dove almeno due volte alla settimana, durante le partite di basket, l’intero quartiere si trasforma in una sorta di “Far West” del parcheggio. Macchine parcheggiate sui marciapiedi, sulle strisce pedonali, in doppia fila e spesso anche nei parcheggi per disabili (senza il dovuto contrassegno). Per carità, è cosa risaputa che durante le partite, il nostro quartiere si trasforma in una sorta di parcheggio senza regole per auto e motorini e noi che ci abitiamo siamo costretti a subire in silenzio le diverse problematiche che questo comporta. Ed è anche cosa risaputa, purtroppo, che in quelle giornate lì, le multe e le rimozioni delle auto non vengono effettuate dalle autorità competenti, come se il Codice della strada in materia di parcheggi, si potesse disapplicare a proprio piacimento! Ieri, dopo l’ennesima scena di un’auto parcheggiata su un marciapiede che bloccava totalmente il passaggio dei pedoni, avendo visto una ragazza sulla carrozzina dover tornare con difficoltà indietro e attraversare la strada per poter proseguire, non potendo utilizzare il marciapiede, ho deciso di andare dai vigili urbani che presidiavano all’esterno il Paladozza, per far presente che un’auto in via Brugnoli bloccava il marciapiede. La risposta dei vigili è stata che loro erano lì per presidiare il palazzetto e che non potevano farci nulla, invitandomi a fare la mia segnalazione chiamando direttamente la centrale, ma aggiungendo anche che essendo in pochi e impegnati anche in altre zone per incidenti vari, non garantivano che sarebbe arrivata una volante. Ho insistito che fossero loro a fare la segnalazione in centrale e alla fine mi hanno risposto che l’avrebbero fatta. Dopo aver atteso per circa un’ora senza che arrivasse nessuno a multare e rimuovere quell’auto, alquanto deluso, me ne sono tornato a casa, consapevole ancora una volta che tutto quello che ho imparato studiando Educazione Civica non serve proprio a nulla
Questa la risposta di Aldo Balzanelli.
Il problema del Palasport di piazza Azzarita è simile a quello dello stadio. È comodo avere un impianto dentro la città, o addirittura nel centro storico, ma per chi abita in zona le giornate delle partite sono un vero incubo. L’alternativa sarebbe costruire impianti nella lontana periferia dotati di parcheggi adeguati e di mezzi di trasporto efficienti per raggiungerli, ma varie ragioni hanno fatto compiere scelte diverse. Sarebbe però necessario a questo punto che le autorità fossero inflessibili con chi abbandona la macchina dove capita, senza curarsi del disagio che provoca. Molto spesso, nelle altre zone della città, soprattutto la sera, la rimozione arriva implacabile anche soltanto per qualche centimetro fuori dalle strisce. Perché non accade lo stesso in occasione delle partite di basket e di calcio?