Stefano Pillastrini è stato sentito da Simone Narduzzi per il Messaggero Veneto. Un estratto dell'intervista.

"Udine ha fatto una gara straordinaria; Bologna ha giocato sottotono e, probabilmente, è rimasta sorpresa dal vedere un'Apu così. Quando vieni da tante vittorie di fila rischi di non affrontare al meglio certe partite. Dal nostro punto di vista, sarebbe stato meglio se questo incontro non ci fosse stato: ora arriveranno qui al top. Certo, noi comunque saremmo stati chiamati a fare una partita grandiosa.
Io da bambino ero tifoso della Fortitudo: la mia prima trasferta fu in uno spareggio salvezza a Genova, a 13 anni. Nell'89 allenavo a San Mamolo, una piccola società di Bologna: mi chiamarono Virtus e Fortitudo. La Virtus era club super organizzati, mentre la Fortitudo non si trovava nel suo momento migliore. Andai comunque alla Fortitudo. Il presidente Gambini stravedeva per me, ebbi subito un ruolo importantissimo. In questo percorso, dal nulla, arrivammo al titolo italiano juniores: in quel momento venni ufficialmente riconosciuto come allenatore, tanto che, nel '90, mi venne affidata la prima squadra. Dopo tanti anni, il legame emotivo resta.
Per batterla? Se ci concentrassimo su quello che ha fatto Udine saremmo fuori strada. Uguale il discorso per Bologna, a cui peraltro mancava Aradori. Replicare le 20 triple su 40 tentativi dell'Apu o la loro grande pressione sarebbe fuorviarne. Dovremo basarci solo sulle nostre forze sapendo che saremo chiamati ad andare sopra le righe a livello agonistico, emotivo e di performance"

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