Sarà, dunque, Virtus Segafredo-Iberostar Tenerife. Per le statistiche e gli annali, la prima finale in una competizione europea tra una squadra di club italiana ed una spagnola dopo sedici anni. L’ultima fu quella tra Barcellona e Benetton Treviso dell’11 maggio 2003, vinta dagli spagnoli proprio al Palau Sant Jordi, in casa, col risultato di 76-65.

Sarà uno spettacolo, in uno Sportpaleis gremito (ieri, per le semifinali, gli spettatori paganti erano 17282), e una sfida tra due team che hanno davvero onorato questa annata di Basketball Champions League. Aleksandar Djordjevic, in palestra coi suoi giocatori all’una di oggi, dopo la serata di gloria con il Bamberg, che li ha portati dritti in finale, guarda già oltre.

“E’ stato bellissimo, ma dobbiamo pensare a domani. Dimenticare la partita che abbiamo vinto e concentrarci sul prossimo avversario, che è attrezzato per questa finale. Vincere significherebbe tanto per noi, e per questo voglio focalizzarmi su questa partita. Su una finale che deve riempire d’orgoglio tutti noi, i nostri tifosi, la città, e tutti quelli che in questa società lavorano quotidianamente per ottenere risultati importanti. Comunque finisca, non farò analisi sulla stagione, perché quella è una cosa molto importante che preferirei fare alla fine, tra quattro mura con i miei collaboratori. Adesso, penso soltanto al Tenerife e a come affrontarlo”.

Un avversario tosto, e non per niente è arrivato, come la Virtus Segafredo, all’atto finale di questa lunga kermesse europea.“Il Tenerife gioca una pallacanestro tipica della scuola spagnola, in velocità e transizione sono molto aggressivi e preparati, atletici, hanno una panchina lunga e sanno esattamente quello che vogliono ottenere, e quello che non vogliono permettere all’avversario. Vidorreta è lo storico assistente di Scariolo anche in Nazionale, ha esperienza e ha vinto con questa squadra, proprio in casa a Tenerife, la prima edizione della Bcl. Hanno in squadra l’Mvp di quella edizione, Tim Abromaitis, che anche quest’anno sta disputando una stagione eccellente. Sono attrezzati, e prima di arrivare qui li consideravo i favoriti per questa Final Four”.

Nessun segreto, ha spiegato il timoniere bianconero nei giorni scorsi, per arrivare a questo ultimo ostacolo e cercare di superarlo. Solo tanto lavoro quotidiano in palestra.“Io credo che stiamo affrontando questa Final Four nella maniera giusta. Concentrazione, atteggiamento verso qualsiasi cosa ci aspetta, anche al di fuori del campo, e questo si è visto già nella partita col Bamberg. Lavoriamo sereni. E una certa serenità è necessaria per questo tipo di competizioni, ed è su questo che ho lavorato con il mio staff e con i miei ragazzi”.

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