Annichilita a rimbalzo e con zero cesti dal campo dalla panchina, se la Fortitudo di ieri a Cremona non ha preso l'imbarcata è perchè forse davvero ora ci sono tracce di collettivo e dignità che prima non entravano nello spogliatoio, e se questo basta per assolvere la truppa e far uscire dalla serata Angori con vagonate di ottimismo, lo scopriremo solo vivendo. Intanto però il martedì ha detto che là dietro si balla al punto che Cremona forse ce lo aveva quasi nello statuto, di sparare da otto metri a vanvera sapendo che la palla sarebbe comunque rimasta nelle proprie mani (15 rimbalzi offensivi, a lungo più del computo totale di Bologna), e questa è una costante che nemmeno il cambio di panchina e di certi tatticismi - Angori non disprezza quintetti molto bassi e zone composte - ha saputo aggiustare. Poi è chiaro che non ci si potrà permettere la virgola quasi totale della panca, ma almeno in questo caso si è visto che non è sempre così.

Cremona ha fatto il suo, dividendo responsabilità, trovando punti un po' da tutti, dominando a rimbalzo più con gli esterni (il tagliafuori, questo sconosciuto: un qualche minuto di Niang proprio non lo si può provare?) e sopperendo alla mancanza di Lacey con la sorpresa Mobio. Da questa parte, è evidente che il problema non è solo tra gli omoni, perchè i rimbalzi lunghi dopo pietre da lontano dovrebbero essere un lavoro collettivo che mai è stato svolto, ad un certo punto quasi con rassegnazione. Poi il non pervenuto di Panni e Barbante, diversamente da domenica, mentre Vasl pervenuto non lo è mai stato. E, una domanda: ma gli esterni americani, in Fortitudo, li sedano all'ingresso della palestra? A Banks il compito di dimostrare il contrario, non dimenticando però una cosa: la serie a Bologna ancora non è arrivata.

Ed ero contentissimo - Aradori ha fatto la partita da trascinatore che troppo spesso ha preferito evitare, e ora si vedrà se non ci saranno brutte sorprese - non dovrebbe capitare - dal Giudice Sportivo. Poi davvero poco altro, al netto degli occhi dell'amore.

Non me lo so spiegare - Detto della panchina e tutto il resto, si potrà disquisire a lungo sulla stoppata data valida a Cremona che ha chiuso la gara. Ma non si può accettare il fatto che tutti i giocatori Fortitudo, nessuno escluso, debbano battibeccare sempre e comunque, perdendo contatto con il gioco, ogni volta che si sentono defraudati. Con questo stesso metro, forse 25 anni fa il supplementare non si sarebbe nemmeno giocato. Magari era meglio, peraltro.

(Foto Valentino Orsini - Fortitudo Pallacanestro 103)

“Salotto Bianconero”: la nuova puntata su Facebook e Youtube
La clamorosa vittoria dell'Italia contro gli USA a Colonia