Festeggiata (giustamente) la scorsa primavera come un piccolo passo per l'uomo ma un grande passo per una Fortitudo che fino a pochi anni prima vagava per Costa Volpino (cit.), alla fine l'Europa che si è chiusa ieri è stata un bagno di sangue, moralmente parlando: sei sconfitte su sei, ringraziando i ciprioti del Keravnos che prendendone 35 in casa nell'ultima uscita hanno evitato che Bologna fosse non solo una delle poche - tre, l'altra è Lublino, Polonia - a zero vittorie, ma anche la peggiore come differenza canestri. Per il resto, numeri impietosi: peggior attacco a quota 63.8, quasi 19 punti di scarto medio, per una campagna che doveva essere di emozioni e incassi, e che invece è stata tutto il contrario.

Chiaro, non è colpa della società se oltretutto il cambio del format avrebbe comunque portato a meno casalinghe garantite - visto poi l'andazzo, meglio così si potrebbe dire a giochi fatti - ma il resto è stato un misto di sfortune e inadeguatezze. D'altra parte, iniziare con un tracollo casalingo (Bamberg) in una partita dove si fece fatica a mandarne in campo già sette non faceva pensare a nulla di buono. Il resto è venuto da sè, con il curioso caso delle prime tre partite ognuna con un allenatore diverso, e tranne forse la casalinga con Bilbao nessuna gara che sia stata a rischio vittoria.

Tutto quello che poteva essere non è stato: esperienza, minutaggi, scontri con rivali diverse dal campionato. Alla fine nulla, anche perchè spesso si è mandato in campo chi c'era, senza poter nemmeno scegliere, e forse nemmeno sono state utili le indicazioni che potevano uscire dal campo, visto come poi cessioni e prestiti sono state dettate da altre contingenze. Insomma, difficile trovare qualcosa da salvare.

Archiviare tutto, quindi, senza stare a pensare se non fosse stato fatto il passo più lungo della gamba, al momento dell'iscrizione. D'altronde, in estate nessuno si sarebbe immaginato che il pane sarebbe stato così duro. Ora c'è un campionato da salvare, tutto qua. E l'Europa lasciamola a chi è più capace, più fortunato, o semplicemente più pronto.



(Foto BCL)
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