Partiamo dalla fine: in 4.107 persone hanno deciso di premiare gli sforzi estivi per dare alla Fortitudo una nuova faccia. E’ questo il dato finale nella chiusura della campagna abbonamenti arrivato nelle ultime curve del mese. E già si era capito l’andazzo dieci giorni prima, quando chiusa la prima fase riservata ai rinnovi, le tessere staccate erano già 3.814. Ovvia la soddisfazione, in primis dell’artefice di questa rivoluzione, ovvero il nuovo presidente Stefano Tedeschi, euforico nel mostrare dal suo telefonino quel pezzetto di carta fotografato col numero 3.300 oltrepassato già a metà mese nel piazzale del PalaSavena. Come ovvia è la soddisfazione del consorzio Club Fortitudo, che insedia il nuovo consiglio di amministrazione, spostando a presidente chi un altro bel mattoncino ce lo ha messo, ovvero Matteo Gentilini, al vice presidente Umberto Arletti, fino al consigliere Giovanni Pennica.

Poi c’è il campo, a dare i primi riscontri più a Caja che non alla curiosità di chi vede finalmente la palla rimbalzare. Le prime sgambate sono al torneo di Udine, dove si sta avanti per quasi ottanta minuti in due match; solo la tripla di Pepe nella finale con Torino regala la vittoria ai piemontesi. Freeman ed Ogden fanno vedere subito cose buone, così come negli scrimmage a porte chiuse con Forlì (88 pari per la cronaca) e Pizzighettone. Poi s’inizia coi match ufficiali: l’esordio (vincente) a Codogno in Supercoppa contro Piacenza (23 di Aradori e 15+10 Ogden), per arrivare allo spareggio per il passaggio del turno in quel di San Lazzaro contro Cento. Qui si regge un tempo, poi finisce la benzina e pure la Supercoppa della Flats Service. L’ennesima amichevole a fine mese ad Ozzano (60-96 con 44 punti degli USA biancoblù), è l’ultima fatica prima di iniziare a fare sul serio.

(Foto Valentino Orsini - Fortitudo Pallacanestro 103)

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