Tommaso Baldasso è stato sentito da Andrea Barocci sul Corriere dello Sport. Un estratto dell'intervista.

"Dalmonte è un allenatore molto quadrato, preciso, meticoloso. Fa ripetere le cose mille volte, e ti porta a giocare come all'interno di un meccanismo. Non è facile, perché magari tu vorresti uscire dalle righe e non puoi. Ma giocare con le letture che lui dà, per me è stato di grande aiuto e si è rivelato una parte importante dello sviluppo del mio gioco.
Il derby? A me non importa la situazione, la partita: volevo prendermi delle responsabilità per poter "emergere" in modo evidente. A Roma era più semplice: formazione giovane, tutto allo scatafascio. Insomma, provavo a tenere la barca a galla. Alla Effe invece ci sono giocatori di grande esperienza: Banks, Aradori, lo stesso Fantinelli, Cusin. Ognuno di loro potrebbe pretendere delle gerarchie. Ieri però tutti mi hanno aiutato, e io mi sono sentito di prendere qualche responsabilità in più. Ci ho messo tutto quello che avevo, come sempre.
Restare in F? Perché qui si respira la pallacanestro, ci sono un fuoco e una passione incredibili. La Fortitudo è la squadra del popolo, e sarei curioso di vivere il clima della gara in un impianto pieno di tifosi. E' bello giocare per questa maglia: ha una tradizione, una grande storia. Magari quest'anno stiamo andando così e così, ma rimanere potrebbe essere uno stimolo per iniziare la nuova stagione ad agosto, senza arrivare in corsa, e lottare per raggiungere i playoff"


(Foto Valentino Orsini - Fortitudo Pallacanestro 103)

Il Canale Telegram di Bolognabasket: tutti i dettagli
La clamorosa vittoria dell'Italia contro gli USA a Colonia