foto Mauro Donati
foto Mauro Donati

Il noblesse oblige della Fortitudo è poi questo. Vincere una trasferta - benchè in casa dell'ultima in classifica - senza dominare in lungo in largo, restare da sola in testa alla classifica, e invece di avere un festeggiamento a tutto tondo portare al classico dibattito su cosa fare di una squadra dove di fatto giocano in cinque, e dove se uno dei titolari - in questo caso, ieri, Aradori - non ha un rendimento oltre la sufficienza tutto il castello vibra un po'. Prova che, a parte le ovvie dichiarazioni di un po' tutti, l'asticella si è alzata o, meglio, si sono alzate le aspettative della piazza. Semplificando il discorso, chi domina a Trieste non può faticare a Chiusi, anche se i paragoni sono sempre una sciocchezza e ogni gara è un libro diverso da quello della domenica precedente. Ma è un retropensiero che, anche se nessuno vuole ammettere, in un qualche meandro delle zucche degli osservatori e tifosi rimane.

Ieri, a Chiusi, l'eroe della partita è stato Ogden, seguito da Freeman e da Fantinelli. Quest'ultimo, pur senza eclatanti cifre, ha fatto capire in un modo molto semplice quale sia il suo ruolo: con lui in campo si era tranquillo, altrimenti è stato tutto molto più precario. Ma giocare in cinque porta a queste piccole problematiche: i falli che crescono senza nessuno che possa davvero dare il cambio, e l'ossigeno che alla fine viene a mancare (Ogden e Bolpin 39'). Però si vince, si continua a vincere, nessuno si chiede se con questa formula si andrà fino in fondo, e per ora nessuno arriva. Questo mentre Della Rosa domina l'ultima vittoria di Pistoia e non verrà mai, ammesso che sia mai stata una trattativa e non solo una illusione o, ancora meglio, un identikit di cosa potrebbe servire. Poco da riposare, comunque: giovedì si rigioca.

 

Freeman - Foto Mauro Donati

 

Just like heaven 

Ogden, appunto, al limite dell'immarcabilità. 30+10, forse alla fine ha pure guidato il pullman verso casa. O Freeman a dargli il cambio. O Fantinelli, come ripetuto. E un plauso ai cronisti locali di LNP Pass: in un ambito dove spesso purtroppo ci si deve affidare a pittoreschi personaggi poco preparati, i due di Chiusi sono stati i migliori sentiti negli ultimi anni. Applausi.

Disintegration 

Il solito. Sergio epurato, Morgillo che non può far crescere le proprie quotazioni esordendo con persa e antisportivo, e Panni che non riesce a far ordine generale. Meno peggio Conti, che per non sbagliare nulla non ha preso iniziative, ma almeno in campo c'è stato senza far calare l'intensità generale.

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