La trasmissione Possesso Alternato su Basket 108 ha avuto come ospiti Walter Magnifico, attualmente nello staff dirigenziale della Vuelle Pesaro e Augusto Binelli, collegato dall'Inghilterra in pieno trasferimento da una palestra a un campo all'aperto in piena attività d'allenatore in un College.

Gus: Ne ho perse poche di finali, ma la sconfitta si accusa, c'è demoralizzazione, ma lo squadra, lo spogliatoio aiuta, ci si guarda in faccia e si riparte.
Walter: Ho vissuto più spesso la delusione nelle finali, Gus ha vinto molto di più. Quando perdi le gare importanti ti aiuta il senso di responsabilità nei confronti dei compagni e del club per avere la forza di ripartire verso un nuovo obiettivo.

Gus: Ci siamo divertiti l'anno alla Virtus, tre ali pivot e un pivot (gli altri due erano Carera e Savic). È stata una bella esperienza.
Walter: La mia esperienza a Bologna è stata molto positiva. Ero stato tanto tempo a Pesaro, poi in maniera anche un po' traumatica arrivai alla Virtus, in una grande società, con tanti altri grandi campioni, abbiamo vinto la Coppa Italia, anche se ci fu la delusione dell'Eurolega, tutti ci aspettavamo di più, a partire dal presidente, ma posso dire che dal punto di vista personale è stata una esperienza positiva per me e per la mia famiglia. Avevamo un pacchetto lungo fortissimo, uno più bravo dell'altro, oggi è difficile trovare così tanti lunghi in una squadra. Io e Gus avevamo un gioco molto più raffinato, ma Zoran e Flavio se ne davano tante.

Gus: Oggi non ci sono lunghi, oggi ci sono quattro che giocano da cinque, spalle a canestro non gioca quasi più nessuno.
Walter: Effettivamente la normale evoluzione del gioco ha stravolto il gioco. Noi che giocavamo da quattro però sapevamo anche muoverci spalle a canestro, ora in quel ruolo non lo fa più nessuno e anche di centri puri se ne vedono raramente.

Gus: Esperienza al camp di Atlanta fu un'esperienza che rimarrà indimenticabile.
Walter: l'esperienza è stata fantastica; invidiavo Gus che capiva benissimo l'inglese. In partita prendevo sempre falli tecnici per una posizione errata (non si poteva difendere a zona), perché nella riunione tecnica con gli arbitri molte cose mi erano sfuggite.

L'intervista completa è disponibile sul podcast di Radio Basket 108.

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