Marco Ramondino è stato ospite di “Alley Oop” su Revolution media, parlando anche di Virtus ed Eurolega

Alla Virtus mancano centimetri?
“Non credo, a mio parere, sia una questione di stazza vera e propria. Piuttosto di alternative nel ruolo. Va tenuto conto che c’è da considerare l’infortunio di Devontae Cacok. Quindi è chiaro che avere una rotazione sia in termini numerici che in termini di assortimento è fondamentale per questo tipo di squadre. Perché non è solo un discorso di energie, ma anche di armi da avere a disposizione in un contesto come quello delle compagini di Eurolega che non hanno moltissimo tempo per prepararsi. Tante volte la strategia partita si basa anche sull’avere determinati accoppiamenti con giocatori più o meno adatti o funzionali all’avversario.
Credo sia una cosa condivisibile quella di avere dei roster lunghi e assortiti”.

Su Zizic  “Sono convinto che Zizic quest’anno darà un apporto importante. L’anno scorso nella mezza stagione alla Virtus è stata fondamentale per riprendere confidenza con dei minutaglie importanti e con un ruolo importante. Magari non sarà sempre preciso sulla ricezione dei passaggi o dei rimbalzi, ma già in Supercoppa e contro Trapani ha dato presenza e profondità all’attacco. Secondo me lui farà una stagione di grande aiuto per la squadra”.

Su Diouf 
“Purtroppo non ho mai avuto la fortuna di lavorarci insieme, ma l’ho solamente trovato come avversario. È un giocatore di grande potenzialità. I margini di miglioramento, secondo me, sono ancora molto ampi anche perché di solito i giocatori così alti maturano un po’ più tardi.  Attualmente è un giocatore che reputo forte con ancora tanta prospettiva futura. Secondo me la Virtus non ha fatto bene, ma benissimo a puntarci e a investirci nonostante venisse da un infortunio”

Su Milano e gli innesti di Dimitjievic e Bolmaro 
“Le potenzialità di questi giocatori sono molto alte. Sono molto giovani, uno del 1998 l’altro addirittura del 2000. Giocano in una lega di veterani ed esperti. Quindi  ogni settimana si trovano di fronte ad una sfida anche di responsabilità molto complicata.  La storia della Eurolega ci insegna che i migliori giocatori si spostano da una squadra all’altra ogni stagione e vanno a modificare il power ranking della competizione. Per questo Milano - con l’essersi assicurata le prestazioni di due giocatori giovani e talentuosi come Dimitjievic e Bolmaro - va tenuta in considerazione”.

Le voci sul possibile approdo in estate all’estero. 
“Devo dire che andare all’estero non è la mia priorità però è una cosa a cui aspiro tantissimo. Sia dal punto di vista professionale che come scelta di vita è una cosa che mi piacerebbe fare.  A livello personale mi arricchirebbe perché mi metterei in discussione in un contesto che non mi conosce e anche per confrontarmi con una pallacanestro diversa rispetto a quella a cui sono abituato”.

L’esperienza ai Detroit Pistons. 
“Trajan Langdon, il GM della franchigia, ha parlato con alcune persone di fiducia in Europa chiedendo dei nominati di allenatori da coinvolgere. Per loro è importante avere queste figure anche solo per qualche settimana e sono andato molto volentieri.  Sono anche stato fortunato perché dovevo fare dei clinic per FIBA estivi e le settimane non si sono accavallate”.

Sull’entrare in un coaching staff di altissimo livello. 
“Mi piacerebbe tantissimo. Non so se questa sia la fase giusta della carriera, ma ho fatto per tanti anni l’assistente a livello medio. Posso dire che oggi sarei un assistente migliore perché ho vestito i panni di chi concretamente prende le decisioni. So quello che possono essere i vari momenti a livello emotivo e gestione che gli allenatori vivono all’interno della stagione.  Ho vissuto sulla mia pelle il fatto di essere responsabile di ogni scelta presa. Aver fatto un passio nel ruolo di capo allenatore, è uno strumento importante per essere un assistente migliore”.

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