BARALDI: I CORI RAZZISTI DI POCHI RISCHIANO DI ROVINARE L'IMMAGINE DEL CLUB E DELLA NOSTRA TIFOSERIA
Certi cori di pochi e sparuti tifosi, che rischiano di rovinare l'immagine del club e della nostra meravigliosa tifoseria, sono contrari ai nostri valori aveva detto Luca Baraldi durante la presentazione del mini-abbonamenti. Oggi, sulle pagine del Corriere dello Sport, l'AD bianconero è tornato sul tema.
Un estratto delle sue parole.
Caricare le multe sugli abbonamenti dei tifosi? Ovviamente si tratta di una provocazione, proprio allo scopo di stimolare la riflessione su questo tipo di comportamenti. Quando dico di caricare le multe mi riferisco a due tipologie. Intanto, quelle relative all'utilizzo di fischietti, che in ambito Eurolega possono costarci moltissimo, fino a 30 mila euro di sanzione, l'altro aspetto riguarda i cori razzisti. Per esempio usare la parola zingari come offesa non va bene, e questo ovviamente al di là delle multe. Non è una cosa che possa rappresentare la cultura sportiva della città e degli stessi tifosi bianconeri. A queste due fattispecie mi riferivo, e non agli sfottò classici tra tifoserie.
Gli insulti possono essere percepiti tali pure dai nostri atleti e tecnici, venendo da varie zone del mondo anche loro. Ci vuole il rispetto di tutti, anche dei nostri, perché certe parole colpiscono pure i tesserati bianconeri. Parliamo di uno dei valori di Segafredo, non distinguere le popolazioni per etnie, luoghi, provenienze. Non si dovrebbe fare mai, men che meno nello sport dove non c'entra nulla.
Non si parla quindi di sfottò tra reciproche tifoseria. Un "normale" sfottò tra tifoserie è all'ordine del giorno, la cosa importante è non andare oltre, evitare di offendere. Per fare un esempio positivo, a Reggio Emilia i nostri tifosi hanno urlato agli altri siete al cinema. Queste sono le cose che ci stanno e di cui si può andare fieri.
Le società hanno delle proprietà che rappresentano la città. I cori discriminatori non fanno bene né agli azionisti e nemmeno ai bolognesi, soprattutto in una Bologna che da sempre, e soprattutto ora, dimostra ben altro tipo di atteggiamento verso chiunque arrivi sul suo territorio, con accoglienza e disponibilità come nelle intenzioni ribadite più volte dal sindaco Merola e dell'Arcivescovo, il Cardinale Zuppi.
Un estratto delle sue parole.
Caricare le multe sugli abbonamenti dei tifosi? Ovviamente si tratta di una provocazione, proprio allo scopo di stimolare la riflessione su questo tipo di comportamenti. Quando dico di caricare le multe mi riferisco a due tipologie. Intanto, quelle relative all'utilizzo di fischietti, che in ambito Eurolega possono costarci moltissimo, fino a 30 mila euro di sanzione, l'altro aspetto riguarda i cori razzisti. Per esempio usare la parola zingari come offesa non va bene, e questo ovviamente al di là delle multe. Non è una cosa che possa rappresentare la cultura sportiva della città e degli stessi tifosi bianconeri. A queste due fattispecie mi riferivo, e non agli sfottò classici tra tifoserie.
Gli insulti possono essere percepiti tali pure dai nostri atleti e tecnici, venendo da varie zone del mondo anche loro. Ci vuole il rispetto di tutti, anche dei nostri, perché certe parole colpiscono pure i tesserati bianconeri. Parliamo di uno dei valori di Segafredo, non distinguere le popolazioni per etnie, luoghi, provenienze. Non si dovrebbe fare mai, men che meno nello sport dove non c'entra nulla.
Non si parla quindi di sfottò tra reciproche tifoseria. Un "normale" sfottò tra tifoserie è all'ordine del giorno, la cosa importante è non andare oltre, evitare di offendere. Per fare un esempio positivo, a Reggio Emilia i nostri tifosi hanno urlato agli altri siete al cinema. Queste sono le cose che ci stanno e di cui si può andare fieri.
Le società hanno delle proprietà che rappresentano la città. I cori discriminatori non fanno bene né agli azionisti e nemmeno ai bolognesi, soprattutto in una Bologna che da sempre, e soprattutto ora, dimostra ben altro tipo di atteggiamento verso chiunque arrivi sul suo territorio, con accoglienza e disponibilità come nelle intenzioni ribadite più volte dal sindaco Merola e dell'Arcivescovo, il Cardinale Zuppi.