Luca Baraldi è stato ospite di Radio1909.

La trattativa Belinelli come è nata? “E’ stato un corteggiamento iniziato mesi fa, a inizio 2020, a Tenerife per la Coppa. Con il Dottor Zanetti abbiamo letto che Belinelli stava pensando al suo futuro, e a quel punto ci siamo attivati, grazie alla disponibilità del Dottore, per capire se c’erano le condizioni per iniziare un percorso di trattativa. Ci siamo poi approcciati con i suoi fratelli, che erano in quel momento negli USA, e ci venne detto che la cosa era prematura, ma che in caso di rientro ci saremmo sentiti. Poi, a inizio scorsa settimana, ci hanno detto che intenzione di Marco era tornare in Europa e quindi abbiamo subito approntato un appuntamento e la trattativa si è chiusa in 12 ore”

L’accelerazione a cosa è dovuta? “In America scadevano il 28/11 i termini per un eventuale permanenza là, e per questo lui ha notato che le offerte non erano di suo gradimento, più per durata che per cifre, e allora ha pensato ad un progetto europeo che poteva affascinarlo. Siamo entrati in competizione con una squadra europea importante, ma lui in poche ore ha preferito il nostro progetto”

Ora avete carte in più per l’Eurolega. “E’ una operazione che è stata attenzionata da media di tutto il mondo, anche di Eurolega. Loro hanno forte interesse su Marco ma anche sulla Virtus, avendo Bertomeu fatto mesi fa un endorsemente per poterci avere quanto prima. E noi abbiamo dato un segnale forte per far capire, anche a loro, che noi ci siamo. Speriamo di entrarci dalla porta principale, altrimenti vedremo se ci potrà essere una wild card”

L’arrivo di Belinelli accende la rivalità con la Fortitudo ma impreziosisce tutto il campionato. “Si accende la giusta e sana competizione tra le tifoserie, ma è ovvio che tutto il basket italiano ne trarrà un grande vantaggio. Arriva un giocatore che ha fatto esperienza nel miglior campionato del mondo, e la Virtus è l’unica società italiana che di recente ha preso giocatori con l’anello al dito. Diventiamo competitor di tutto rilievo, si è accesa la miccia della competitività su diversi fronti”

Si sta creando un forte gap tra la coppia Virtus-Milano e il resto del campionato. “Io condivido le parole del coach e di Ronci: noi non ci sentivamo secondi dietro a Milano prima, ora sappiamo di potercela giocare così come con Venezia che è da rispettare. Oggi sulla carta sembra che noi e Milano siamo quelli con roster competitivi, avremmo provato a vincere prima e ora, con questa nuova freccia, ci sentiamo ancora più sicuri. Contro Milano e Venezia, così come contro le squadre russe e spagnole in Coppa. Oggi il nostro obiettivo è cercare di vincere le tre competizioni a cui parteciperemo, comprese le Final Eight”

Che caratteristiche deve avere un progetto importante, e quanto conta la presenza del patron? “E’ fondamentale che l’azionista, quello che investe, stia vicino alla squadra. Noi abbiamo la fortuna che di avere un rapporto stretto con il Dottor Zanetti, e questa è anche una grande responsabilità. Non ci ha mai negato niente, e se da un lato è una prova di grande fiducia, dall’altro dobbiamo essere all’altezza. Lui ci dà affetto, è sempre presente a tutte le partite, e forse ha una affezione ancora più alta verso la squadra delle donne. Ma vale anche per Brugnaro o Armani, che sono sempre presenti alle partite. Questi club hanno il vantaggio di avere azionisti che non sono solo finanziatori ma anche appassionati. E’ una cosa che ci dà molta carica, che ci ha permesso di avere roster importanti sia tra i maschi che le femmine, e che ci ha dato la possibilità dell’Arena. Tutti abbiamo una mentalità orientata all’obiettivo e al risultato, e per questo avremo soddisfazioni”

I lavori per il palasport di proprietà? “Non sono ancora cominciati per via del Covid, ma ci sono i terreni, c’è il progetto, e in base all’evoluzione dell’epidemia e i rapporti con gli altri partner, come ha detto il Dottor Zanetti, noi andremo avanti”

Ci potranno essere uscite dal roster? “No, non sono previste. Belinelli è un uomo in più”

Si è tanto parlato di progetti sui giovani italiani, voi su questo avete investito molto. “Per noi è un orgoglio, non so da quanto tempo la Virtus non ha avuto tre starters in una gara della Nazionale. Con Belinelli e Abass potremmo fare un quintetto completo: è una scelta precisa, fatta assieme a Ronci, una idea di pianificazione nata due anni fa. Servono italiani forti, ogni torta deve avere una base ben collaudata e calibrata. Con gli italiani, e con Teodosic che ci invidia tutta Europa, abbiamo fatto una scelta su cui continueremo a lavorare, così come cercheremo altri giovani italiani. Per vincere, lo zoccolo italiano deve essere molto forte, poi sugli stranieri si può lavorare con più tempo. Oggi Tessitori è stato il migliore lungo della Nazionale, e portarlo in Virtus non è stato facile”

Le televisioni potranno dare maggiori spazi e, quindi, maggiori ritorni economici? “Ce lo auguriamo, ma è una battaglia isolata. Abbiamo le nostre idee, non abbassiamo la guardia e andiamo avanti. E’ giusto andare in chiaro anche se non prendiamo nulla, e quel poco che prendiamo deve servire per migliorare le produzioni. Tutti i tifosi devono vedere il basket come succedeva 30 anni fa, sarebbe il modo per avvicinare tanta gente e poi da lì chiedere maggiori introiti. Ma finora siamo lontanissimi dalle cifre del calcio, anche se è uno sport molto più bello”

Un investimento come Belinelli, in Lega, ha portato a idee diverse sul proseguire il campionato? “C’è stata una mala interpretazione. Noi abbiamo sempre detto di volere continuare, è il sistema che non se lo può permettere. Io non ho mai detto di voler smettere, ho solo pensato che si poteva aspettare di domare il virus per poter poi tornare con il pubblico e dare quindi respiro alle casse, non dico le nostre. Si parla già di squadra che non pagano gli stipendi, ora scherzando lo dico, ai miei colleghi tipo Sardara, ‘ve l’avevo detto che era meglio fermarsi, ora abbiamo preso Belinelli’…”

Il coach quanto è importante in questo progetto? “Fondamentale, basta vedere la crescita che ha avuto Pajola. I giovani che arrivano da noi, sotto Djordjevic riescono a fiorire. Il percorso tecnico passa dal nostro coach. Al di là dei contratti che scadono, quando un allenatore lavora bene ed è stimato quel che conta è restare assieme il più possibile. Lo abbiamo scelto noi, lo abbiamo scelto bene”

Il Canale Telegram di Bolognabasket: tutti i dettagli
La clamorosa vittoria dell'Italia contro gli USA a Colonia