BONICIOLLI: CREDO SIA GIUSTO CONTINUARE. UNA NUOVA INTERRUZIONE AVREBBE EFFETTI DEVASTANTI
Matteo Boniciolli è stato sentito da Enrico Schiavina per il Corriere di Bologna. Un estratto dell'intervista.
"In primavera ero convinto fosse giusto chiudere. Oggi, anche se tra mille difficoltà, credo sia giusto continuare, o almeno provarci. Dobbiamo contribuire. Offrire qualcosa alla gente che sta a casa. Vedo che Trento gioca 3 trasferte in 5 giorni in giro per l'Europa, sono eroi. Mentre Reggio Emilia è piena di positivi e non può fare nulla: l'equità competitiva è andata a farsi benedire, e come sempre nelle disgrazie c'è chi ci specula... La proposta di Messina, fare adesso i campionati e più avanti le coppe, sarebbe molto sensata, solo che dovrebbero mettersi d'accordo organismi che già non andavano d'accordo prima, figurarsi adesso. Favorevole anche sul blocco delle retrocessioni, da molto prima del Covid.
La Fortitudo? Capisco il passaggio dall'esaltazione dei mesi scorsi allo sconforto: troppi infortuni. Ai miei tempi dicevano che piangevo quando avevo dei giocatori fuori, beh loro hanno avuto fuori mezza squadra e ne hanno diritto.
Il mio timeout su Totè? Lo ricordo anch'io. Erano i tempi in cui i miei time-out finivano su Striscia la Notizia. Non che tutti possano fare come Doncic, dico solo che ai nostri giovani va tolto l'alibi della gioventù. A 23-24 anni, si dovrebbe aver già deciso cosa si vuol fare da grandi.
Il rendimento della Virtus? Normalissimo. Umano. Successe a me anni fa aRoma: benissimo in Eurolega, malino in Italia. Succede anche nel calcio: se la rosa è ampia, i più forti giocano in coppa egli altri rischiano di andare fuori ritmo in Italia. In questi casi una società forte deve fidarsi, e di uno come Djordjevic ci si deve fidare.
Il derby? È una partita che la gente vive tutta la settimana, per strada o in ufficio, ed i giocatori lo sanno. Nelle loro teste, ha un peso. Ma stando nell'acquario, senza il coinvolgimento emotivo dell'esterno, la sensazione è che le porte chiuse diano un piccolo vantaggio ai giocatori con personalità più fragile. Spero solo che non ci ritroveremo a rimpiangere le partite a porte chiuse. Una nuova interruzione avrebbe effetti devastanti. Ma occhio, perché al peggio non c'è mai fine"