STIPCEVIC, "MARTINO MI CHIEDEVA COSE CHE NON POTEVO FARE, MA HA FATTO COSE PAZZESCHE. LA VIRTUS SI GIOCHERA' LA STAGIONE IN PARTITE SECCHE, E NON E' GIUSTO"
"Le cose mi stanno andando bene, sono uno dei migliori giocatori della Lega Adriatica.
La Fortitudo sta rischiano di andare in A2, molto dipenderà dalla prossima partita con Pesaro che potrebbe dare altre chances. Mi dispiace, è una piazza che merita tanto, pochi posti hanno tifosi come quelli della Fortitudo che vivono per la squadra e per i giocatori. Forse i tifosi sono meglio della società, però adesso.
Non direi mai che le responsabilità sono di Repesa, lui è un lupo con tanti anni di esperienza e non si possono dare a lui le colpe: sono di tutti, ognuno dovrebbe alzare la mano e dichiarare le proprie responsabilità. Repesa può essere uno di quelli che ha sbagliato, ma non è l'unico.
Che errori sono stati commessi? Tante piccole cose, partendo dall'infortunio a Fantinelli e da Jasmin che se ne è andato dopo aver fatto la squadra. Io penso sempre che quando una stagione non finisce male si debba continuare su quella linea, quindi non avrei mandato via Martino nel 2020 o Dalmonte lo scorso anno, perchè non sempre i cambiamenti portano al successo. E non è un pensiero contro Repesa, ma gli allenatori devono essere lasciati lavorare sul lungo periodo, e non solo per pochi mesi. La Fortitudo deve andare piano piano, passo dopo passo, per ricostruire quello che era nel passato, senza pressioni o aspettative e fretta. Serve pazienza, io avrei tenuto sia Dalmonte l'anno scorso che anche Martino, che ha cercato di cambiarmi come giocatore ma non ha lavorato assolutamente male. Ha fatto una stagione incredibile in Legadue, il primo anno di serie A è in zona playoff, fa semifinale in Coppa Italia e si qualifica per le coppe, ma di cosa stiamo parlando? A chiedere di più è roba da pazzi. Comunque, con lui mi sono lasciato bene.
La Virtus la vedo bene, ma ora sono entrati nella fase di Coppa dove tutto si gioca in una singola partita, magari può capitare qualcosa, il Covid, e tutto può essere buttato via in una gara. Devono essere concentrati al 120%, e con la gente che hanno, come Teodosic e Belinelli, sanno che tutto quanto fatto finora non conta. Teodosic è uno di quelli per cui i bambini comprano i biglietti, perchè è un mago. Però le squadre dovrebbero lamentarsi, non è questo il modo giusto per conquistare il posto in Eurolega: ci sono realtà come Partizan, Valencia e Virtus che lo meritano, e invece ci può andare chiunque. Si faccia al meglio delle tre, magari, ma non in gara secca. La Virtus di oggi, in una Eurolega senza le russe, sarebbe da Final Four.
Cosa non è funzionato nella mia esperienza in Fortitudo? Volevano da me che fossi un tipo di giocatore che non sono, io sono Stipcevic e dopo 19 anni di carriera non potevo cambiare da un momento all'altro e iniziare a fare altre cose. Se prendi un giocatore, lo prendi per quello che ha fatto.
Un ricordo di Skansi? Persona eccellente, negli ultimi tempi ha abitato vicino a me, a Lubiana, ed è stato capo allenatore nella Croazia che affrontò il Dream Team nel 1992. Verrà ricordato prima come persona, e poi come professionista: per i croati rimarrà una persona speciale.
FOTO DI VALENTINO ORSINI/ FORTITUDO PALLACANESTRO
La Fortitudo sta rischiano di andare in A2, molto dipenderà dalla prossima partita con Pesaro che potrebbe dare altre chances. Mi dispiace, è una piazza che merita tanto, pochi posti hanno tifosi come quelli della Fortitudo che vivono per la squadra e per i giocatori. Forse i tifosi sono meglio della società, però adesso.
Non direi mai che le responsabilità sono di Repesa, lui è un lupo con tanti anni di esperienza e non si possono dare a lui le colpe: sono di tutti, ognuno dovrebbe alzare la mano e dichiarare le proprie responsabilità. Repesa può essere uno di quelli che ha sbagliato, ma non è l'unico.
Che errori sono stati commessi? Tante piccole cose, partendo dall'infortunio a Fantinelli e da Jasmin che se ne è andato dopo aver fatto la squadra. Io penso sempre che quando una stagione non finisce male si debba continuare su quella linea, quindi non avrei mandato via Martino nel 2020 o Dalmonte lo scorso anno, perchè non sempre i cambiamenti portano al successo. E non è un pensiero contro Repesa, ma gli allenatori devono essere lasciati lavorare sul lungo periodo, e non solo per pochi mesi. La Fortitudo deve andare piano piano, passo dopo passo, per ricostruire quello che era nel passato, senza pressioni o aspettative e fretta. Serve pazienza, io avrei tenuto sia Dalmonte l'anno scorso che anche Martino, che ha cercato di cambiarmi come giocatore ma non ha lavorato assolutamente male. Ha fatto una stagione incredibile in Legadue, il primo anno di serie A è in zona playoff, fa semifinale in Coppa Italia e si qualifica per le coppe, ma di cosa stiamo parlando? A chiedere di più è roba da pazzi. Comunque, con lui mi sono lasciato bene.
La Virtus la vedo bene, ma ora sono entrati nella fase di Coppa dove tutto si gioca in una singola partita, magari può capitare qualcosa, il Covid, e tutto può essere buttato via in una gara. Devono essere concentrati al 120%, e con la gente che hanno, come Teodosic e Belinelli, sanno che tutto quanto fatto finora non conta. Teodosic è uno di quelli per cui i bambini comprano i biglietti, perchè è un mago. Però le squadre dovrebbero lamentarsi, non è questo il modo giusto per conquistare il posto in Eurolega: ci sono realtà come Partizan, Valencia e Virtus che lo meritano, e invece ci può andare chiunque. Si faccia al meglio delle tre, magari, ma non in gara secca. La Virtus di oggi, in una Eurolega senza le russe, sarebbe da Final Four.
Cosa non è funzionato nella mia esperienza in Fortitudo? Volevano da me che fossi un tipo di giocatore che non sono, io sono Stipcevic e dopo 19 anni di carriera non potevo cambiare da un momento all'altro e iniziare a fare altre cose. Se prendi un giocatore, lo prendi per quello che ha fatto.
Un ricordo di Skansi? Persona eccellente, negli ultimi tempi ha abitato vicino a me, a Lubiana, ed è stato capo allenatore nella Croazia che affrontò il Dream Team nel 1992. Verrà ricordato prima come persona, e poi come professionista: per i croati rimarrà una persona speciale.
FOTO DI VALENTINO ORSINI/ FORTITUDO PALLACANESTRO