Parti pronte, chissà, anche se entrambe attribuiscono al dirimpettaio il motivo dei ritardi lasciando alle proprie fonti di comunicazione le ragioni della questione. Ma, giunti a questo punto, far saltare tutto sarebbe come non comprare/vendere una casa perchè non ci si accorda su chi debba mettere l'etichetta sul citofono, ovvero davvero poche quisquilie. Anche perchè il panorama attorno è già fatto e finito: pacchetto italiani, prime date del precampionato, raduno - potrebbe non essere a Lizzano, dice Repubblica -, visite mediche. Insomma, la casa è già stata anche arredata, manca solo mettere, come detto, il puntino sulle i. Quello che serve a livello di squadra sono i due stranieri - di fatto finora nessuna voce si è davvero concretizzata in qualcosa che andasse oltre i sondaggi - e magari il secondo assistente, per il resto occhi puntati a quando finalmente ci saranno le firme. Chiaro che ci si sarebbe aspettati di chiudere prima, molto prima, ma tra i cambiamenti di cordata (che potrebbero aver indispettito qualcuno al tavolo delle trattative) e le ulteriori questioni economiche si è arrivati al fatidico 27 luglio. Entrambe le parti dichiarano di essere pronte: bene, si proceda. Il mondo Fortitudo non vede l'ora di ri-partire.

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