I nostri auguri di Buon Natale a tutti voi lettori, e come sempre grazie per la gigantesca fiducia che riponete in noi ogni giorno.
Sarà un Natale in cui si andrà in campo, con la partita della Virtus prevista per questa sera. The show must go on.
Ma per noi il Natale è anche un giorno in cui ci si può fermare un attimo... e queste parole del Card. Giacomo Biffi a nostro parere possono aiutare a farlo in maniera proficua.

BUON NATALE A TUTTI!


Non c’è uomo, per quanto scettico e amareggiato, che non ne senta l’incanto. Questa celebrazione è per l’umanità intera (così povera di ragioni per essere serena e sperare) l’offerta di una grande ricchezza. Tutti, almeno confusamente, l’avvertono, anche se la fortuna di saperla apprezzare e la capacità di goderne autenticamente non ha in tutti la stessa intensità e la stessa misura.
Nessuno però è escluso da questa festa; nessuno – quali che siano i suoi convincimenti e le sue scelte esistenziali – può sentirsi totalmente estraneo e spaesato a Betlemme.
Oggi tutta la famiglia umana è toccata, almeno per qualche riverbero, dalla gioia di questo giorno. Perché oggi, come ci ha detto l’Apostolo, è apparsa la grazia di Dio, apportatrice di salvezza per tutti gli uomini (Tt 2, 11).
Per tutti: non solo per i credenti, ma anche per quelli che credono di non credere; non solo o per chi è assiduo all’incontro domenicale con il Signore, ma anche per chi ritrova oggi per una volta la strada della chiesa e decide per una volta di dare un po’ d’attenzione e un po’ d’amore esplicito a colui che l’ha creato; non solo per chi quotidianamente si interroga sulla sua risposta concreta e coerente al Vangelo di Cristo che lo interpella, ma anche per chi abitualmente vive distratto, lontano, riverso nella molteplicità delle cose e degli interessi, restio a occuparsi regolarmente di Dio, forse perché lo intuisce troppo esigente e ha paura di essere disturbato dalle sue incalzanti richieste.
Tutti oggi, in grado massimo o in grado minimo, sperimentano la grazia divina; tutti, di poco o di tanto, si avvicinano alla salvezza.
(...)
Soprattutto il Natale è una verità: la verità del Dio che sorprendentemente ci ama ed è venuto a farsi uno di noi. Dio ormai non ci lascia più; per questo oggi esplode la gioia, che dalla capanna di Betlemme raggiunge gli estremi confini dell’universo.
Non siamo più soli: i compagni, gli amici, i parenti ci possono abbandonare. Ma il Dio che ha tanto amato il mondo da dare il suo unico Figlio, unito personalmente per sempre alla nostra natura di creature fragili e dolenti, non ci abbandonerà mai alle nostre tristezze, alla nostra inquietudine, al nostro peccato.
Questa è la “buona notizia” che oggi ci è data: Ecco, vi annunzio una grande gioia (Lc 2,10), ha detto l’angelo ai pastori. Non è una fiaba, è una notizia, cioè l’informazione su un fatto avvenuto; non è un bel sogno, è una realtà ancora più bella di ciò che desidereremmo di sognare.
Nessun uomo ormai può sfuggire al suo Creatore, che lo insegue, lo vuole raggiungere e legare a sé. Non possiamo sfuggirgli, perché il suo amore corre più veloce di noi.
Ti inganni, se credi di poter schivare fino alla fine il Signore che è venuto a cercarti. Egli non ti darà pace, per farti arrivare davvero alla pace; ti tormenterà, per portarti ad essere sul serio felice; forse disporrà sulla tua via le sconfitte e le delusioni, per farti partecipe della sua definitiva vittoria.
Questa è la verità del Natale. Capirlo, inebriarcene, lasciarci trovare da colui che è venuto a cercarci sino a farsi uomo: è questo l’augurio natalizio più genuino e più bello che in questi giorni ci possiamo scambiare.

(nella foto presepe in legno a San Candido - Innichen)

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