LA VIRTUS TRA MONACO E TRIESTE
E’ una maratona, non uno sprint di 100 metri. E ieri sera Mike James e Monaco hanno reso decisamente accidentato il primo chilometro della maratona bianconera in Eurolega, mostrando quello che ancora manca alla Virtus per essere da corsa al massimo livello europeo.
La prima cosa è la fisicità. La differenza in tal senso è stata notevole, e anche per questo motivo - in assenza di Teodosic - la Segafredo ha fatto enorme fatica in attacco e non ha quasi mai avuto tiri aperti (4/21 da tre). Poi c’è anche l’esperienza a questo livello, che in molti protagonisti manca: non a caso i migliori sono stati i veterani della competizione, Lundberg e Mickey. E poi anche la condizione atletica, che è ancora indietro, soprattutto in chi è rientrato da poco dagli infortuni come Jaiteh ed Hackett. Se a tutto questo si aggiungono ben 9 tiri liberi sbagliati, difficilmente si può vincere contro una squadra profonda ed esperta.
Si può e si deve migliorare, e sicuramente sarà così. Siamo solo a ottobre: la condizione fisica crescerà, i debuttanti capiranno ben presto con cosa hanno a che fare, il rientro di Teodosic e Shengelia aumenterà la profondità del roster e il talento a disposizione di Scariolo. Se questo basterà per arrivare nelle prime otto lo si vedrà più avanti, di sicuro il match casalingo di giovedì prossimo contro il Bayern di Trinchieri - sulla carta più abbordabile di Monaco - non si deve sbagliare.
Prima però c’è il campionato, a 48 ore di distanza dall’Eurolega. Si gioca già domani sera, ed è un’altra cosa a cui tutti dovranno abituarsi. Il roster sarà diverso, dato che potranno giocare solo sei stranieri. In pratica, si giocano due campionati diversi - di 34 e 30 partite - con roster solo parzialmente coincidenti.
L’avversario sarà Trieste, che ha iniziato il campionato con una netta sconfitta casalinga contro Pesaro, 74-100. Spicca l’ex Frank Gaines (23 all’esordio), ma la differenza di talento e profondità di roster è decisamente evidente.
Si gioca al PalaDozza domani alle 20, diretta Eleven e Nettuno Bologna Uno.
La prima cosa è la fisicità. La differenza in tal senso è stata notevole, e anche per questo motivo - in assenza di Teodosic - la Segafredo ha fatto enorme fatica in attacco e non ha quasi mai avuto tiri aperti (4/21 da tre). Poi c’è anche l’esperienza a questo livello, che in molti protagonisti manca: non a caso i migliori sono stati i veterani della competizione, Lundberg e Mickey. E poi anche la condizione atletica, che è ancora indietro, soprattutto in chi è rientrato da poco dagli infortuni come Jaiteh ed Hackett. Se a tutto questo si aggiungono ben 9 tiri liberi sbagliati, difficilmente si può vincere contro una squadra profonda ed esperta.
Si può e si deve migliorare, e sicuramente sarà così. Siamo solo a ottobre: la condizione fisica crescerà, i debuttanti capiranno ben presto con cosa hanno a che fare, il rientro di Teodosic e Shengelia aumenterà la profondità del roster e il talento a disposizione di Scariolo. Se questo basterà per arrivare nelle prime otto lo si vedrà più avanti, di sicuro il match casalingo di giovedì prossimo contro il Bayern di Trinchieri - sulla carta più abbordabile di Monaco - non si deve sbagliare.
Prima però c’è il campionato, a 48 ore di distanza dall’Eurolega. Si gioca già domani sera, ed è un’altra cosa a cui tutti dovranno abituarsi. Il roster sarà diverso, dato che potranno giocare solo sei stranieri. In pratica, si giocano due campionati diversi - di 34 e 30 partite - con roster solo parzialmente coincidenti.
L’avversario sarà Trieste, che ha iniziato il campionato con una netta sconfitta casalinga contro Pesaro, 74-100. Spicca l’ex Frank Gaines (23 all’esordio), ma la differenza di talento e profondità di roster è decisamente evidente.
Si gioca al PalaDozza domani alle 20, diretta Eleven e Nettuno Bologna Uno.