FORTITUDO, IL PUNTO DOPO LA CESSIONE DI HAPP
Mancano 5 giorni al programmato rientro in campionato della Fortitudo, che per andare a Varese aspetta di sapere i risultati dei tamponi in casa lombarda. Difficile prevedere se e come si giocherà, ma intanto oggi la Effe torna ad allenarsi, con un Aradori recuperato in più e un Happ in meno, e con ancora qualche dubbio su eventuali altre uscite: oggi Damiano Montanari su Stadio scrive di Palumbo possibile prestito a Cento, vedremo nei prossimi giorni.
Di certo, l'addio di Happ è qualcosa che se da un lato era prevedibile visti gli assembramenti nel ruolo, dall'altro lato ha sconcertato la tifoseria. Che era stata affascinata - e forse abbacinata - dall'idea dei famosi tre-migliori-marcatori nella stessa squadra, e che ora vede definitivamente crollata quella idea, invero fragile, di basket spettacolo. Dalmonte per mettere qualche vittoria in cascina ha dovuto rallentare tutto, e ora la squadra qualche partita la porta a casa, ma a ritmi e punteggi ben diversi. Meglio un 1-0 che un 2-3, si potrebbe dire calcisticamente parlando, ma è palese che tutto quello che è successo in questi mesi ha rivoluzionato le costruzioni estive.
Tre sono usciti: Dellosto, che peraltro a Ferrara deve ancora ambientarsi, 4.5 di media in 12 minuti di utilizzo, Fletcher e appunto Happ. Quattro sono arrivati: Baldasso e Saunders, Cusin e Hunt. Paradossalmente la squadra continua ad avere pezzi che non combaciano, con un almeno un esterno di troppo e un quattro di ruolo in meno. E, appunto, la possibilità di privarsi di Palumbo, che meriterebbe spazi - e sarebbe un bel fattore di equilibrio, se è permesso un paragone potrebbe diventare, sul lungo periodo, un Claudio Pilutti - ma che non può trovarli un un ambito di gerarchie prestabilite anche se non sempre funzionali.
Happ, (h)appunto. L'acquisto che più aveva eccitato la piazza, e che è collassato davanti a cifre sì buone, ma atroci rendimenti difensivi: per intenderci, contro Hunt a Roma fece doppia doppia, ma Rocco gliene sbattè in faccia 24 con 11/12. E troppe sbavature offensive, tra (h)appoggi sbagliati ed eccessi di possesso palla, in una squadra dove troppi sono i giocatori che bramano, altrove, per avere la spicchia in mano. Forse ci si poteva lavorare di più visto il potenziale, ma la Fortitudo oggi ha bisogno dell'hic et nunc, cercando di salvare il salvabile sul campo, in cassa, e quindi di tempo per programmare non ce n'è. Curiosamente, se il giocatore recuperasse potrebbe esordire a Sassari proprio contro la Fortitudo, proprio contro Hunt, e chissà se le cifre saranno le stesse del loro primo, poi cancellato, incontro.
Oggi, la Effe continua ad avere carenze e doppioni, pochi progetti e la disperata necessità di mettere fieno in cascina, fortunatamente mitigata dalle recenti vittorie. Arriviamo a fine stagione, poi tante cose saranno da rivedere, anche quelle, forse, già precedentemente stabilite.
(Foto di Valentino Orsini/Fortitudo Pallacanestro Bologna 103)