La presentazione di Will Clyburn, che è stato introdotto dal DG bianconero Paolo Ronci.

Ronci - Abbiamo qua un giocatore molto importante. Giocatori come Will Clyburn ti portano nello spogliatoio la cultura e il modo di lavorare di atleti che hanno vinto. L'abbiamo visto fin dai primi allenamenti. Leadership vera al servizio di compagni e staff. Toko è stato un grande partner nell'operazione, l'ha subito chiamato per convincerlo, ed è un gran bel segnale.
La mia estate? E' stata bella, quando ci si presenta con Will Clyburn a casa CRIF vuol dire che è stata bella. Son qua da 6 anni e con Luca lavoro insieme da 11. Quando si lavora con persone serie e proprietà solide l'estate non può che essere sempre bella, al di là delle cose che si dicono e non si dicono. Abbiamo voluto fare una sorpresa con l'annuncio di tutto il roster in un'unica serata, è la prova che stavamo lavorando anche prima. Dobbiamo avere un senso di unità e famiglia che ci permette di colmare il gap che possiamo avere davanti. E anche nel management ci sentiamo in famiglia, grazie anche a questo in questi anni abbiamo giocato tante finali e portato 6 titoli.

Clyburn - Sono contento di essere qui, ringrazio il club che mi ha dato l'opportunità di essere qui. Non ho avuto dubbi fin dalla prima chiamata. Mi piace la città, più piccola rispetto alle altre che ho visto, alla mia famiglia piace. Porto la mia esperienza, ho giocato con alcuni giocatori prima. Sono felice di ritrovare Ante, Toko, Dani, Achille. La chiamata di Toko mi ha convinto al 100%. Spero che avremo una grande stagione.
Abbiamo costruito un grande roster, conosco bene Belinelli e la sua forza, Toko, Dani... possiamo diventare una powerhouse. Posso portare leadership ed esperienza, anche per aiutare i compagni che non hanno mai giocato l'Eurolega.
Il livello dell'Eurolega sale ogni anno. Con l'Efes abbiamo vinto due Euroleghe poi non ci siamo qualificati ai playoff, è stata dura. La preseason è fondamentale per diventare una famiglia. 
Abbiamo veterani con tanta leadership. Tanti momenti difficili, ci sono bisogna abituarsi, anche a giocare tanto e viaggiare tanto. Bisogna imparare, ascoltando i consigli del coach e dei veterani.
Il coach? Mi ha convinto fin dalla prima conversazione. Mi ha dato tante informazioni, ci sono schemi e opzioni per ogni evenienza. Non vedo l'ora di giocare. 
Non sono qui per fare la superstar, sono qui per aiutare la squadra. Sono rimasto stupito dalla tifoseria quando ho giocato qui. Voglio essere un leader, non sono Micheal Jordan, voglio fare quel che so fare e aiutare la squadra a vincere.

 

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