GALANDA: REPESA UNA GUIDA FORTE, MAGARI INVESTENDO SU GIOVANI DI PROSPETTIVA
Giacomo Galanda è stato sentito da Damiano Montanari per Stadio. Un estratto dell'intervista.
"Quando Repesa arrivò non conoscevo né il suo percorso, né il suo metodo di lavoro. Il gruppo era reduce da un periodo particolare. La società aveva appena esonerato Matteo Boniciolli. C’erano giovani come Carlos Delfino, Mancio e Barton, più la “variabile” Poz, tutti da valorizzare. Avevamo un potenziale, ci mancava l’identità. Serviva una guida.
Il primo giorno Jasmin ruppe subito gli schemi, dandoci poche regole precise, da osservare rigidamente. Funzionarono e in breve si conquistò la nostra fiducia. Con lui disputammo una stagione in crescendo, arrivando a giocare la finale scudetto persa con Treviso.
Sarà una guida forte, capace di impostare e seguire un progetto. Non credo che la Fortitudo ambisca a vincere lo scudetto l’anno prossimo, però si può pensare un percorso di crescita graduale, magari investendo su giovani di prospettiva. A suo tempo, Jasmin mise sui binari giusti talenti come Belinelli e Mancinelli; può fare lo stesso oggi, scoprendo e valorizzando nuovi campioni.
Da chi ripartire? Prima di tutto desidero rivolgere un pensiero a coach Luca Dalmonte. Le parole che ha utilizzato per congedarsi dalla Fortitudo, ricordando di essere arrivato in silenzio, di avere rimesso a posto le cose salvando la stagione e di essersene andato sempre in silenzio, augurando il meglio a chi ama la Effe, sono dichiarazioni da fortitudino vero. Ho una profonda stima per Luca. Avrebbe meritato la conferma? Non è possibile rispondere. Bisognerebbe capire i piani societari. Certo che se l’alternativa è stata Repesa, allora significa che il club ha imboccato una strada diversa. Dei giocatori attualmente sotto contratto ripartirei certamente da Totè: è giovane, ha un fisico importante e mi piacerebbe vederlo lavorare con Jasmin. Sono certo che saprebbe tirare fuori da lui il meglio. Poi credo che Mancio, Banks e Aradori siano ottimi elementi. La coesistenza tra Adrian e Pietro? Un bravo allenatore deve trovare il modo per riuscire a farli rendere al meglio giocando insieme."
(foto Valentino Orsini)