(Foto Assigeco Piacenza)
(Foto Assigeco Piacenza)

Stefano Salieri è stato sentito dal Carlino Bologna e da Stadio. Un estratto delle sue parole.

 

"Noi, prima di tutto, dovremo cercare di pareggiare l'impatto fisico della Fortitudo, poi credo che sarà importante il confronto diretto tra le coppie di lunghi americani delle due squadre: Ogden e Freeman per loro, Miller e Skeens per noi. Un'altra chiave della partita sarà infatti la nostra capacità di reggere al rimbalzo, una sfida impegnativa per noi. In questo momento Skeens sta facendo molto bene. Aspettiamo di avere il contributo di tutti.

Aradori e Fantinelli sono sicuramente giocatori di categoria superiore. La Fortitudo ha nel proprio impianto di gioco, che è di primissimo livello, la vera forza. Si vede il lavoro di Caja, più che eccellente. Freeman ha in mano la chiave della cassaforte della Fortitudo, perché in difesa chiude ogni spazio e dà mille aiuti ai compagni. Non sottovaluterei, tuttavia, anche il lavoro di Bolpin, un giocatore importante, che sta disputando un'ottima stagione e che riesce a portare energia e ritmo in entrambi i lati del campo.

La situazione di Piacenza

Uscire dal PalaDozza giocandosi la vittoria all'ultimo nostro tiro è stato indice che abbiamo la qualità per giocarcela anche con le squadre di prima fascia come la Fortitudo. Abbiamo battuto Udine e Verona, e questo ci ha dato una ulteriore autostima e consapevolezza delle nostre possibilità. Domenica arriveremo alla gara con la Flats Service con un po' di acciacchi. A Trieste non abbiamo potuto schierare Querci e Bonacini, e Gallo e Skeens hanno avuto piccoli problemi durante la partita. Skeens ha recuperato, Querci e Gallo dovrebbero rientrare, su Bonacini decideremo solo alla fine della settimana.

Le prospettive Fortitudo

Non voglio essere politicamente corretto e dico quello che penso. La Fortitudo ha un impianto di gioco e una struttura di primissimo livello. Sarebbe un peccato affrontare i playoff senza un rinforzo o una alternativa di alto livello che potesse dare un minimo di ricambio al quintetto. Penso a un giocatore che sia al pari dei titolari. In quel caso, la Fortitudo potrebbe ambire seriamente alla Serie A. Altrimenti rischia di tirare molto la corda, sia per un discorso di affaticamento, sia per uno di stanchezza e di lucidità dello starting five. Per l'Aquila sarà fondamentale mantenere il primo posto: la spinta del PalaDozza vale veramente come un giocatore in più. Ci sono annate nelle quali tutto si incanala nel verso giusto. Sarebbe un peccato non provarci fino in fondo.

Non ho rimpianti. Mi sento realizzato. E poi la mia serie A è Piacenza. C'è tutto per fare bene, la struttura giusta, persino l'ambiente, il clima, gli umori. La pensione? No, fino a quando dentro avrò la voglia e la spinta di guardare immagini e pensare come impostare o superare un blocco vado avanti. Amo questo sport e questo mondo. Magari fatemi la stessa domanda tra una decina d'anni. Ma non prima"

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