RECALCATI: LA FORTITUDO E' ANCORA DA PLAYOFF. NON CI SI PUO' FERMARE DEFINITIVAMENTE, DA QUI IL BLOCCO DELLE RETROCESSIONI

Charlie Recalcati è stato sentito da Damiano Montanari per Stadio. Un estratto dell'intervista.

"Credevo e credo ancora che la Fortitudo fosse e sia oggi una squadra che deve giocare per i playoff. Bisogna continuare a pensarla così. Tutti i campionati ci hanno insegnato che le valutazioni vanno sempre fatte nel lungo periodo, è necessario che alla Effe non ci si faccia prendere dalla frenesia. Hanno una squadra completamente nuova, con un allenatore nuovo. E' lecito avere pazienza. L'attuale ultimo posto in classifica dopo sette giornate non deve mettere in discussione le certezze del club.
Il roster? E' giusto che Fantinelli abbia la chance di avere la regia totalmente nelle sue mani, come cambi sono stati scelti un play rapido e uno fisicato. Nessuno dei due ha esperienza in serie A, ma la Fortitudo ha Banks che può essere un grosso appoggio per il play. Per quanto riguarda il 4, oggi è abbastanza comune che le ali piccole vengano adattate nello spot di ala forte. L'importante è che abbiano mezzi atletici e una dimensione perimetrale, qualità che Withers possiede. Il vero errore è paragonare la Fortitudo alla Virtus. Ognuno fa il suo percorso.
Continuare il campionato? Si sarebbe dovuto programmare una stagione di transizione, senza retrocessioni, per mettere le società in una condizione di tranquillità. Ora si possono ancora bloccare le retrocessioni, la FIP può farlo. In questo momento viaggiare è obiettivamente difficile. Per me sarebbe meglio fermarsi e aspettare, e sappiamolo ora: non avremo il pubblico fino alla fine della stagione.
Fermarsi definitivamente non converrebbe a nessuno. Se si volesse continuare, però, metterei bene in chiaro che ora non c'è equità competitiva. Da qui il blocco delle retrocessioni, non impazzirei nel cercare di recuperare le gare rinviate e alla fine della stagione stilerei una classifica in base alle percentuali di vittorie ottenute. Poi playoff a 16 ma con serie più brevi, o l'assegnazione dello scudetto in una bolla aperta a un numero inferiore di compagini"

(foto Legabasket)