ZAGKLIS: LA BCL E' QUI PER RESTARE E CRESCE. IL DIALOGO CON ECA PROSEGUE, E' UN PROCESSO CHE RICHIEDE TEMPO
Il Segretario Generale di FIBA Andreas Zagklis ha rilasciato una lunga intervista a SportsPro.
Un estratto delle sue dichiarazioni.
Sulla crescita della BCL “Dopo tre anni, la Baskeball Champions League era pronta per entrare in una nuova era, e siamo soddisfatti di avere dei compagni di squadra in questa fase. Soggetti che hanno dimostrato un pedigree negli investimenti e un expertise nel business dei media e dell’entertainment”.
“Credo che sia un voto di fiducia dal mercato alla BCL. Afferma BCL come prodotto che è qui per restare, ed è qui per crescere. Allo stesso tempo questo accordo significa un’altra cosa molto importante: porta la visione di un network consolidato di competizioni internazionali per club sotto l’ombrello di FIBA”.
“Offre la visione long-term ai club che si uniscono alla BCL, che è qui per restare secondo certi principi che non cambieranno. E mette un altro mattone importante nella costruzione del netowrk di competizioni internazionali per club, che vogliamo assolutamente che siano ogni anno sempre più inclusive”.
Il rapporto con ECA e il calendario. “FIBA è più interessata a modellare il contesto che a controllarlo nella sua interezza. Credo che ci saranno opportunità, e per questo abbiamo iniziato a parlare. Questo non è un processo che puoi facilmente accelerare da una parte o dall’altra; è un processo che richiede tempo, è un processo che richiede la costruzione di un clima di fiducia, e richiede passi da entrambe le parti. FIBA ha dimostrato in passato – e in particolare negli ultimi mesi in cui sono stato in carica – in modo molto tangibile che non solo è pronta a parlare e negoziare, ma anche che sono stati fatti dei passi in quella direzione.”
“Noi non cercheremo di trovare una scorciatoia, vogliamo trovare una soluzione a tutto questo. La presenza costante delle competizioni per nazionali ha dimostrato di essere un parametro fondamentale nella crescita del nostro sport, e per la popolarità del nostro sport. La nazionale può attirare fan non abituali per allargare la nostra fanbase, che poi possono diventare fan dei nostri club e delle nostre leghe. Sono fermamente convinto che si può coesistere in sinergia. Crediamo che, con il giusto coordinamento del calendario, c’è abbastanza spazio per tutti per giocare, per commercializzare le proprie competizioni e per servire i propri clienti.”
Sulla FIBA World Cup. “Il cambiamento è avvenuto all’improvviso, e in modo inaspettato. Credo che il nostro central board abbia dimostrato la forza della governance di FIBA e sono orgoglioso del nostro management team. Abbiamo gestito la transizione molto velocemente, anche portando a termine progetti che erano nella fase finale di implementazione, a partire dalla più grande World Cup di sempre”.
“Credo che sia stato uno show grandioso per il nostro sport. Abbiamo visto la qualità delle arene, il branding, la produzione tv ad un livello mai visto prima. Abbiamo avuto 32 squadre per la prima volta, un’espansione che credo abbia dimostrato a tutti quello di cui abbiamo bisogno come sport. Ci sono state sorprese sul campo, un alto numero di stelle, e abbiamo visto anche partite meravigliose. Credo che ognuna delle 32 federazioni che hanno preso parte all’evento abbia sentito l’onore di competere sul palcoscenico più grande, ma anche la magnitudo globale della competizione”.