HACKETT: FINORA STAGIONE DA 7--. LA VIRTUS MERITA DI PROSEGUIRE IN EUROLEGA
Daniel Hackett è stato sentito da alcuni quotidiani locali e nazionali.
Un estratto delle sue parole.
Sulla vittoria con Milano - Come ha detto il nostro coach bella iniezione di fiducia, poi vincere al Forum, davanti a così tanta gente, fa sempre piacere. A livello di squadra, nulla di personale. Però dico anche che è una vittoria di poco peso, al di là del possibile vantaggio del fattore campo nei playoff; le partite davvero importanti saranno più avanti.
Sulla stagione e sugli obiettivi - Al momento darei un 7-- alla nostra stagione. I due meno solo per la Coppa Italia e qualche strafalcione in Eurolega, il 7 perché comunque siamo degli esordienti in Eurolega, abbiamo vinto la Supercoppa e al momento siamo primi in campionato. Una pacca sulla spalla possiamo darcela.
Sull'Eurolega - E' mancata la continuità. Nel gioco, nell'essere capaci di proporre una pallacanestro all'altezza della prima fascia. Siamo stati molto altalenanti, gli infortuni certo, ma ci è mancata anche la caparbietà per vincere due-tre partite sfuggite di mano, potevano essere lì, la differenza tra dentro e fuori è poca. La società ha fatto un lavoro di altissima qualità. Giocatori messi in condizione di dare il meglio e un prodotto appetibile che ha portato tanta gente al palazzetto. Credo che meriti una wild card. La squadra ha lottato e reso onore, non entro nella questione politica ma non vedo perché il percorso non debba proseguire."
Sui problemi dei lunghi - Tutti lottano per essere al livello delle corazzate, per Jaiteh mi pare sia la prima volta in Eurolega, normale che paghi un po' di scotto contro giocatori diversi rispetto all'Eurocup, ma è importante, come facciamo, cercare di aiutarci a vicenda, il più possibile."
Su Teodosic - Milos mette quasi soggezione, se non sei concentrato rischi di incantarti. È bello osservarlo, stargli attorno, viverlo. Ha ritmi e zone in cui va con la palla dove nessuno mai penserebbe. Servirebbe fare un film e poi studiarlo. È unico. Ci sono cose sue, che lui ha nella sua immaginazione, nei suoi polpastrelli, non è facile rispondere. Però c'è anche altro, lui ha carisma, odia perdere, è un grandissimo competitor, ha dato e sta dando tanto, soprattutto a ragazzi come Mannion, Pajola, ma poi anche a me, essere al suo fianco ci rende tutti giocatori migliori."
Sulla Nazionale - Vado per i 36 anni e sono agli ultimi giri della mia carriera per cui ogni occasione per vincere o per crescere la prendo con grande gratitudine. Ho la fortuna di essere sostenuto dal fisico. Ho parlato con il presidente della Fip Petrucci e con il et Pozzecco e ne riparleremo al momento opportuno se ci sarà la necessita. Per ora sono solo voci e non le voglio alimentarle ulteriormente"