(foto Valentino Orsini)
(foto Valentino Orsini)

Jasmin Repesa, intervistato da Fabrizio Fabbri sul Corriere dello Sport, ha parlato delle ambizioni di Trapani e del suo sentirsi fortitudino. Un estratto delle sue parole.

Uno staff da Eurolega? Mi provochi con la domanda? Certo che l'Europa nella sua massima espressione è un obiettivo. Come rompere il duopolio di Milano e Virtus. E noi siamo pronti a provarci. Abbiamo un Palazzetto ammodernato e pronto a grandi sfide, che proprio il presidente ha ristrutturato. Il club si sta rafforzando in ruoli chiave. Antonini dice scudetto? Apprezzo il suo entusiasmo e lavoreremo per arrivare più in alto possibile. Ogni tassello va sistemato alla perfezione. Ora dovremo consolidarci, vincere il più possibile e iniziare a guardare sempre oltre l'obiettivo già raggiunto. Intanto il 7 e 8 settembre ospiteremo un torneo di altissimo livello con il Partizan di Obradovic, i Ryukyu Golden Kings e Tortona.

Chissà che strada facendo non incroci la strada di suo figlio Dino. È un ottimo coach, preparato. Quest'anno allenerà al Cedevita Zagabria. Presto sarà pronto per un grande club europeo, magari in Italia. Intanto mi ha regalato un nipotino. Mi piace sentirmi chiamare nonno, ma non sono pronto per la pensione. 
La scorsa stagione è stata segnata anche da tanto dolore. Ho la Fortitudo nel cuore, è cosa nota. Prima la scomparsa, inaspettata, di Ruben Douglas. Viene ricordato per il canestro dello scudetto del 2005. Io l'ho nel cuore come un ragazzo solare strappato troppo presto alla vita. E poi Abele Ferrarini, storico massaggiatore della Effe. Abele era tutto. Amico, professionista, confidente. Un gentiluomo sempre disponibile. Ci mancherà, mi piacerebbe dedicargli un trofeo. 

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La clamorosa vittoria dell'Italia contro gli USA a Colonia