IL DOPOPARTITA DI FORTITUDO-TRIESTE
Alla fine la Fortitudo ha fatto involontariamente un regalo a tutti gli avulsologi che, in caso di vittoria, avrebbero dovuto laurearsi in statistica avanzata per capire qualcosa delle finora incomplete classifiche e capire eventuali sbocchi per le F8: sconfitta, fine del discorso, e articoli chiusi senza dover aspettare altri responsi. In realtà, quel che ha detto la gara di ieri è che la strada verso la serenità è ancora lontana, così come è lontana la strada verso una completa consapevolezza, soprattutto, di cosa sia e chi appartenga alla truppa: l'aumento delle rotazioni (e ne mancavano ancora!) ha riportato ad un senso di scollatura tra reparti come ai vecchi tempi, con solo una differenza, rispetto alle peggiori prove dell'autunno. Qui almeno si prova, a tornare in difesa: che poi si riesca a difendere è un altro paio di maniche, ma la voglia c'è.
Per il resto, è chiaro che Dalmonte sia in una specie di precampionato dove certi passaggi in campo sembrano quasi dei tryout: ieri ci sono stati cambi secchi tra Hunt e Cusin, così come tra Withers e Totè, scoprendo che forse tra i primi due non se ne è fatto uno, e che non si può chiedere a Leo (passato dall'essere un bidone al nuovo Kukoc, e ora di nuovo un bidone) di diventare un 4, per coprire le altrui inadeguatezze al ruolo, dall'oggi al domani. Forse si poteva sperimentare un po' meno, detto con il senno di poi, ma vabbè. Intanto a fare il mazzo sono stati Laquintana e Grazulis: ovvero, un esterno che non ha trovato nessuna opposizione in prima linea (e magari i canini di Sabatini sarebbero serviti, chissà. Ma, come detto, ce ne sono troppi). E l'ennesima ala forte che gioca sulle difficoltà in quello spot di Bologna.
Ora si torna in Coppa, con una unica, sola necessità: che nessuno si faccia male, ancora più importante che non evitare l'ultimo posto assoluto tra tutte le compagini di BCL. Dopo, 10 giorni di tempo per capire chi deve giocare, quanto e quando. Di certo, ad esempio, Happ ieri avrà pensato che se lo devono salutare per far giocare l'Hunt visto contro Trieste, qualcosa non quadra. Ma, anche in area, ce ne sono troppi.
La Fortitudo è una regola - Baldasso ci ha messo poca difesa e poco fosforo, ma almeno un po' di attributi. Palumbo sembra in costante crescita. Poco altro.
Ci stiamo sbagliando ragazzi - Tutto il settore lunghi o presunti tali, vero tallone d'Achille nella gara di ieri. O la difesa sugli esterni, perchè Cavaliero e Laquintana sono stati fin troppo liberi di fare i propri comodi. E una curiosità: 17+8 di media per Fletcher a Pistoia, che con lui ha sempre vinto. Ieri ha fatto 26+14: vero che l'avversaria era la Stella Azzurra Roma, ovvero poco più che una juniores. Però è una cifra interessante, e per questo va riportata.
(Foto Valentino Orsini - Fortitudo Pallacanestro 103)