Cinque gare, quattro sconfitte ed una sola vittoria, è lo sconsolato cammino del mese di aprile Fortitudo, il peggiore fin qui in stagione, e che mai aveva visto la Effe sorridere in una sola occasione in trenta giorni. Trend che di fatto ha reso fin da subito quasi inutile la fase ad orologio dei biancoblù, oggi dodicesimi, (quindi potenziale viaggio in Toscana ad affrontare Pistoia nei play off), privandola di qualsiasi altra velleità di miglior piazzamento. Sì perché il primo tonfo casalingo in overtime contro Torino, davanti agli occhi di Teo Alibegovic, nella serata del 2 aprile tanto cara al mondo Effe, ha complicato qualsiasi altro step verso i primi due posti del girone che avrebbero significato primo turno dei play off con eventuale bella casalinga. Obiettivo abbandonato già a Piacenza in una delle peggior Fortitudo dell’anno, scossa in settimana pure dalle voci, non tanto velate, circa rifiuti di giocatori a ritornare in campo benché richiamati a farlo, prontamente smentiti dalla “società”.

L’unica vittoria, al Paladozza, contro l’Urania, in una serata caratterizzata dal primo vero segnale di protesta del tifo (primo quarto in silenzio) e dal “crac” di Panni, sembrava quantomeno potesse servire a difendere l’undicesimo posto, compromesso poi non tanto dalla scontata sconfitta in Piemonte contro la Reale Mutua, bensì dalla recente quanto scellerata mazzata casalinga contro Piacenza. In mezzo tanto extra campo con la vicenda Thornton, sospeso dalla società per notti brave prima del match contro Torino, ad accorciare un settore esterni già ridotto all’osso dalle assenze di Panni ed Aradori, fino alla gaffe sulle maglie Kigili comparse durante la festa della Polizia, sul quale il presidente Di Pisa si è assunto tutta la responsabilità.

(Foto Mauro Donati)

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