Teo Alibegovic è stato sentito da Damiano Montanari di Stadio. Un estratto dell'intervista.

"La Fortitudo è una squadra molto esperta affidata a un allenatore molto giovane come Martino. Dall'inizio della stagione ritengo che la Pompea sia poco pimpante, appesantita da un'età media alta. I veterani possono vincere le partite punto a punto, ma per arrivare a giocarsi il finale servono le gambe dei giovani. La decisione di eventuali interventi sul mercato spetta alla società. Non so se tutti i giocatori biancoblù sono in grado di allenarsi otto volte alla settimana. I playoff? Il presidente Pavani ha ragione. Mi piace perché è un uomo con gli attributi, concreto, saggio, un dirigente sportivo vero che non si nasconde dietro a un dito. Sa di non potere investire risorse senza pensare, come potrebbe fare Milano, però sa anche che, essendosi presentata l'occasione di accedere alla post season, è necessario fare il massimo per raggiungere il traguardo.
Stipcevic? Rok è un giocatore buono. Le statistiche dicono che non sta rendendo come uno straniero. Io sono sempre stato contrario a cambiare un giocatore durante la stagione. E' necessario parlargli e fare di tutto per recuperarlo. Poi, se non migliora, va cambiato. Questo vale per tutti.
Leunen? Poteva nascondere certe lacune l'anno scorso in A2, dove in tanti camminano. In Serie A i giocatori saltano e corrono. Come veterano deve dare solidità. Non può essere un buco.
Aradori? Pietro non aveva un fisico da Tarzan neanche nelle giovanili ma ha sempre fatto il suo. Lui e Sims sono imprescindibili per la Fortitudo.
Mancinelli? Deve fare il gregario, rubare palloni, prendere rimbalzi, segnare canestri "strani" e per riuscirci deve essere al top della condizione atletica. Non è Wendell Alexis, non può giocare di fino."

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