Antonio Martin, presidente della ACB, ha inviato una lettera alle istituzioni spagnole chiedendo la riapertura dei palasport, inizialmente per 500 spettatori.

Dall'inizio della pandemia, l'ACB ha dimostrato che la nostra priorità come organizzazione è stata, è e sarà la sicurezza sanitaria. Siamo stati i primi a fare una bolla nella fase finale di Valencia. In questa stagione, abbiamo finora deciso di posticipare 15 partite, a ogni accenno di dubbio sulle garanzie di salute per i partecipanti. Per un maggiore coordinamento e sicurezza sanitaria abbiamo coinvolto nella nostra associazione il Dr. Luis Serratosa, in costante contatto con gli esperti.

La nostra seconda grande preoccupazione è il graduale ritorno dei tifosi. Per questo abbiamo progettato un protocollo di accesso ai palasport assolutamente sicuro. È un piano completo, che copre tutti gli aspetti, dagli ingressi, alla posizione dei fan e cosa possono e non possono fare all'interno dei luoghi.

Dall'ACB abbiamo proposto al governo di aprire le partite a 500 persone, la stessa cifra che il CSD ha consigliato per gli eventi sportivi al chiuso non professionistici, e con la garanzia offerta dal nostro modello sanitario. L'impatto negativo sull'economia dei nostri club è notevole e la grande responsabilità che hanno dimostrato in questi mesi merita la fiducia per un progressivo ritorno dei tifosi nella massima sicurezza.

Negli eventi culturali, come il teatro o i concerti, ci sono percentuali molto maggiori di capienza consentita, mentre nel basket professionistico non può esserci pubblico sugli spalti. Sembra che non abbia molto senso e riteniamo necessario un esercizio di proporzionalità.

Capiamo tutti che è un momento complicato e che dobbiamo vivere lo sport in modo diverso, adottando misure di sicurezza estreme, ma i tifosi di basket dei nostri diciannove club meritano di tornare al più presto in modo graduale e sicuro.

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