L'avvocato Enrico Cassì, esperto di diritto sportivo e consulente dell'Olimpia Milano, è stato intervistato da Tuttosport.
Un estratto delle sue parole.

Il principale problema è il Preolimpico. Se sarà disputato, non sarà facile concludere nulla. Altrimenti si può allungare la stagione, con l’avvertenza di concedere un mese di riposto agli atleti secondo l’accordo collettivo. Allungare di un mese l’accordo in scadenza 30 giugno è possibile, d’altronde ora sono fermi, ma potrebbe essere chiesto un supplemento di redditività, un costo per i club, preferibile un nuovo accordo collettivo tra le parti.

Gli americani tornati negli Stati Uniti. La partenza senza permesso in presenza di vincolo contrattuale, in caso di mancato rientro alla ripartenza del campionato, comporterebbe un grave inadempimento da parte dell’atleta, e legittimerebbe anche un blocco dalla FIBA

La questione stipendi. Le società avrebbero soluzioni per rescindere unilateralmente il contratto e non pagare la residua parte delle spettanze. La prima è fare muro contro muro per l’impossibilità sopravvenuta della prestazione oggetto di contratto, visto che non dipende dal club (articolo 1463 cc). Situazione impugnabile, quindi meglio trovare un punto di incontro tra LBA, GIBA ed agenti.

I titoli sportivi? Bisognerebbe cambiare le DOA ora. Assegnare lo scudetto è astrattamente plausibile perché si può riconoscere il merito a chi ha condotto la stagione superandone la metà, ma privare del titolo sportivo con retrocessione in A2 sarebbe più facilmente impugnabile

Gli sponsor. Anche qui, dialogo. Le aziende possono già rivalersi ora per mancata o inferiore visibilità rispetto agli accordi.

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